
Di Marina Poci per il numero 361 de Il7 Magazine
Da un lato un primario di Ginecologia con un curriculum di tutto rispetto per un reparto che lavora a mezzo servizio e con un punto nascite inattivo da più di un anno, dall’altro una unità operativa semplice di Ortopedia nella quale c’è soltanto un medico: questa, in sintesi, la situazione critica nella quale versa l’ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana, sull’orlo del collasso a causa delle scoperture causate dalla cronica carenza di personale e, di conseguenza, dei turni massacranti a cui i sanitari rimasti sono costretti per poter assicurare i servizi essenziali.
A fine aprile vi era stato un importante incontro tra il sindaco della Città degli Imperiali Antonello Denuzzo, il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Bruno (che è anche membro del consiglio comunale) e i vertici di ASL Brindisi, nel corso del quale erano stati riportati al direttore generale Maurizio De Nuccio e alla direttrice amministrativa Loredana Carulli dell’azienda i giustificati timori dell’amministrazione comunale e della cittadinanza riguardo alla concreta eventualità che il progressivo depotenziamento del nosocomio francavillese sfociasse in una vera e propria sospensione delle attività in alcuni reparti. Si può dire che, da allora, nulla sia cambiato e che, per certi versi, almeno per ciò che attiene all’Ortopedia, la situazione sia persino peggiorata se è vero – come risulta – che, a fronte di una previsione organica di dieci medici, oltre al primario, dai prossimi giorni in reparto ci sarà un unico dottore.
“Una situazione che qualcuno vuol far passare come semplice emergenza, sta diventando una criticità di sistema. Ci troviamo ormai nel pieno dell’estate e sappiamo che – statisticamente – i traumi in questo periodo aumentano: un reparto fulcro del territorio si ritrova a dover fronteggiare questa impennata di casi con una sola unità medica, determinando l’impossibilità di coprire i turni da qui a pochi giorni. La situazione è la stessa anche al Perrino. È evidente che necessario prendere immediatamente le decisioni più giuste per poter assicurare un servizio che è un diritto costituzionalmente garantito ai cittadini”, ha dichiarato pochi giorni fa ai microfoni di Antenna Sud il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Michele Iaia che, affidandosi a una nota diffusa agli organi di informazione, aveva già richiesto un “immediato intervento per assicurare un livello accettabile del servizio, mettendo a sistema le risorse professionali presenti nei tre punti ospedalieri della provincia, ossia Brindisi, Francavilla Fontana ed Ostuni” e auspicato “vivamente che tali criticità vengano con immediatezza prese in carico dalla Direzione Generale, dalla Direzione Sanitaria e dal Dipartimento Chirurgico, con i più opportuni provvedimenti a tutela del personale e dei cittadini, nelle more di una soluzione strategica e di più ampio respiro”.
Quanto dichiarato da Iaia a proposito dei reparti ortopedici della ASL Brindisi è peraltro suffragato dalla proposta di “convenzionamento interaziendale nella disciplina di Ortopedia e Traumatologia per la copertura di turni presso il Pronto Soccorso della Asl di Brindisi”, giunta al Policlinico di Bari e attualmente sottoposta dall’ospedale universitario barese a richiesta di parere preventivo ai propri medici, per sondarne la disponibilità a trasferte destinate a coprire posti vacanti nel Brindisino. Circostanza, questa, che mal si concilia con quanto assicurato nell’incontro di aprile dal direttore generale De Nuccio, il quale in quella occasione aveva parlato di un concorso, già espletato, a seguito del quale sarebbero arrivati a Francavilla cinque medici (uno specializzato e quattro specializzandi), così come previsto dal Piano di Assunzione approvato da Regione Puglia per il 2024. La procedura concorsuale non si è ancora conclusa? I medici risultati vincitori arriveranno o hanno rinunciato al posto? Interrogativi ai quali, anche a distanza di parecchi mesi, non è stata data alcuna risposta ufficiale.
Tuttavia, se Atene (Ortopedia) piange, Sparta (Ginecologia) non ride: nella primavera dello scorso anno, precisamente il 14 aprile 2023, era stata disposta la chiusura del punto nascite a causa della grave carenza di personale medico necessario alla copertura assistenziale durante le ventiquattro ore. Nell’anno (e più!) appena trascorso è stata assicurata l’attività ambulatoriale, di day service e di monitoraggio ostetrico, mentre emergenze e parti sono stati “dirottati” all’ospedale Perrino.
Nel frattempo, nel reparto (che raccoglie un’utenza non limitata ai Comuni del Brindisino limitrofi a Francavilla, ma spesso estesa alla provincia di Taranto) è arrivato il nuovo primario: il dottor Luigi Troiano, originario di Monte Sant’Angelo, ha firmato il 21 marzo il contratto come direttore dell’unità operativa complessa (la direzione strategica precisò che la nomina “è avvenuta a seguito di avviso pubblico”).
Un professionista di grande esperienza, proveniente dall’azienda sanitaria veneta Marca Trevigiana, specializzato nella sorveglianza della gravidanza e nella diagnosi prenatale, con all’attivo numerose pubblicazioni su riviste scientifiche e incarichi in qualità di docente in università e scuole di formazione, mortificato in un reparto di Ginecologia nel quale è sospesa l’attività caratterizzante della specialità, ovvero i parti. E dire che, a novembre 2023, quando la piccola Gaia venne al mondo nel Pronto Soccorso del Camberlingo (perché il sacco amniotico che la custodiva nel ventre di mamma Maria Teresa si era rotto e papà Aldo capì che non sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo al Perrino), il direttore generale De Nuccio ne salutò la nascita con un punto esclamativo e un cuoricino, assicurando che “La riapertura del punto di nascita di Francavilla Fontana rappresenta uno degli impegni prioritari del nuovo management”. Peraltro, stando a quanto riportato dal consigliere regionale francavillese Luigi Caroli, coordinatore provinciale del partito Fratelli d’Italia, persino il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, sino a pochi giorni addietro, era all’oscuro del fatto che i bambini della provincia di Brindisi possono nascere soltanto all’ospedale Perrino. Il caso sarebbe emerso in consiglio regionale nel corso del Question Time (interrogazioni su questioni urgenti) di martedì 16 luglio. A tale proposito Caroli riferisce (dichiarazione che si rinviene sul sito ufficiale della Regione) che “Il presidente Emiliano, che dimentica di essersi impegnato personalmente per la riapertura del reparto nascite dell’ospedale di Francavilla, ha preso l’impegno di sentire personalmente il primario per comprendere quali siano i motivi che impediscono la ripresa dei parti. Intanto, ora il presidente Emiliano lo sa. Vedremo se cambierà qualcosa”. Motivi che non sono poi di così astrusa comprensione, visto che la ASL Brindisi, come dichiarato qualche settimana fa da Maurizio Bruno (che appartiene alla stessa compagine politica di Emiliano), presenta una dotazione organica inferiore di circa il 40% rispetto al “fabbisogno” di medici del territorio.
Qualcosa potrebbe sbloccarsi se la Regione desse seguito al piano assunzionale approvato a fine maggio scorso, in base al quale in ASL Brindisi sono previste 101 nuove assunzioni (non soltanto riguardanti il personale medico, ma tutte le figure sanitarie, socio-sanitarie e tecniche). Allo stato, però, tutto appare tristemente congelato in una bolla di inerzia e silenzio.
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