Carcere di Foggia, situazione esplosiva: 720 detenuti, ma capienza regolamentare è di 360

Ennesima denuncia di aggressione ad agenti penitenziari da parte del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE): negli scorsi giorni un detenuto tossicodipendente 40enne, in carcere per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, ha incendiato il materasso della cella in cui era provvisoriamente alloggiato e poi ha aggredito il poliziotto che era intervenuto per salvarlo dal fumo che nel frattempo aveva invaso l’intero reparto e le sale in cui si tengono i colloqui con i famigliari, precauzionalmente sospesi.
Il detenuto in questione è un soggetto problematico: era rientrato in carcere dopo aver violato gli arresti domiciliari e, nei giorni precedenti all’aggressione denunciata, era stato spostato da un reparto all’altro del carcere per i continui litigi con gli altri detenuti.
Il poliziotto, fortunatamente, è stato medicato nell’infermeria del penitenziario.
Federico Pilagatti, segretario nazionale del sindacato, ha dichiarato che “Il Sappe è stanco di denunciare situazioni di grande pericolo senza che nessuno, a partire dall’amministrazione penitenziaria, prenda provvedimenti. Purtroppo, di fronte a questo continuo ed irresponsabile comportamento del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, che continua a riempire il penitenziario raddoppiando la capienza regolamentare (attualmente circa 720 detenuti a fronte di una capienza di 360 posti), nessuna delle autorità sembra preoccuparsi troppo della situazione, a cominciare dalla Prefettura cui abbiamo chiesto più volte di intervenire presso i vertici del DAP”. Viene chiamata in causa anche la Regione Puglia che, secondo Pilagatti, “continua ad ignorare il grave problema della carente assistenza ai detenuti psichiatrici e tossicodipendenti presenti nel carcere di Foggia”.
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