Confindustria: scappano tutti, persino i probiviri. «Quei consulenti sono un’anomalia»

di Gianmarco Di Napoli per il7 Magazine

Confindustria Brindisi continua a perdere pezzi. Da novanta. Dopo i clamorosi addii di aziende che facevano parte dell’associazione da 40 anni (Soave, Soavegel, Prefabbricati Pugliesi, Oleificio Pantaleo per citarne alcuni), altri imprenditori di primissimo piano si sono defilati negli ultimi mesi. A dare il senso della situazione di profondo disagio arrivano addirittura le dimissioni in blocco dell’intero collegio dei probiviri, l’organo di controllo dell’associazione. Una decisione maturata da Paola Barretta, Giuseppe Longo e Luca Giordano in seguito a un’altra vicenda che si è sviluppata parallelamente e che ha portato alle dimissioni, con una lettera al veleno, di Angelo Contessa, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Costruttori edili.
Ma andiamo con ordine. Intanto l’inarrestabile fuoriuscita da Confindustria delle aziende della provincia di Brindisi che rappresentano il fiore all’occhiello non solo della regione ma di tutto il Sud Italia. Tra le prime ci sono state la Soavegel, un marchio leader nei prodotti alimentari surgelati, presente su tutto il territorio italiano. L’Oleificio Pantaleo di Fasano, fondato nel 1890, produce ogni anno dodicimila tonnellate di olio d’oliva commercializzato in tutto il Paese. La Prefabbricati Pugliesi, leader nel mezzogiorno nella costruzione di strutture industriali.
Ora lasciano Confindustria Brindisi altre aziende di primissimo piano: il gruppo turistico Nicolaus, dei fratelli ostunesi Giuseppe e Roberto Pagliara, proprietario dei marchi “Valtur” e “I viaggi del Turchese” con 250 dipendenti che operano nelle strutture turistiche del gruppo.

Ancora. La “Control” di Mesagne, storica azienda che si occupa delle verifiche su impianti elettrici e di messa a terra in tutta la Puglia. La New Wind di Ostuni, azienda leader i Italia che opera da oltre 20 anni nel settore “bedding”. Nel 1998 è stata la prima azienda, in Europa, a produrre guanciali in Memory Forma schiumati in stampo. La Temporary, società di somministrazione.
Sono tutte fuori da Confindustria. Motivi della fuga?
Essenzialmente due: il primo – secondo quanto hanno dichiarato i titolari delle aziende che per prime, dopo 40 anni, hanno lasciato l’associazione degli Industriali – è la scarsa rappresentatività che avrebbe del settore imprenditoriale brindisino il presidente Gabriele Lippolis. Quest’ultimo è titolare della “2LD”, società che secondo quanto descritto nel suo stesso sito web ha queste competenze: “Il nostro core business è l’organizzazione di eventi, con focus su tour promozionali ed educational, lanci di prodotto, meeting, workshop e viaggi incentive. Una radicata esperienza in ambito digitale ci permette di pianificare azioni di comunicazione mediante realizzazione di siti web, campagne pay per click, social media strategy, buzz marketing, creazione e gestione blog aziendali”.
Insomma un’azienda di comunicazione della quale risultano soci Lippolis e la moglie e che ha cinque dipendenti.
E’ evidente che a fronte di aziende che operano nel settore industriale con centinaia di dipendenti e appalti a sei zeri, una presidenza affidata a una società con capitale sociale duemila euro può far sorgere più di qualche perplessità.

Ma il secondo motivo della fuga è altrettanto rilevante e viene sintetizzato perfettamente dalle note durissime che hanno accompagnato la lettera di dimissioni irrevocabili presentata dal collegio dei probiviri Barretta, Longo e Giordano: “Come dovrebbe essere noto, questo collegio, benché eletto dall’assemblea generale di Confindustria, soggiace a una condizione di indipendenza nei confronti dell’Associazione e in quest’ottica esercita autonomamente la propria funzione di arbitro ciò comportando inammissibile e intollerabile l’ingerenza di chiunque”.
Le dimissioni in blocco e irrevocabili dei probiviri, dopo un pluriennale rapporto di collaborazione, sono direttamente collegate a quelle poi formalizzate dal presidente provinciale di Ance, Angelo Contessa. Quest’ultimo, eletto nel 2021, nello scorso mese di gennaio è stato sottoposto a procedimento disciplinare per aver assunto un ruolo di eccessiva visibilità sui mezzi d’informazione ed essere intervenuto su argomenti che, secondo Confindustria Brindisi, dovevano essere di propria esclusiva prerogativa. A Contessa sono stati contestati persino gli incontri con il prefetto e il questore di Brindisi, e quelli con alcune organizzazioni sindacali. E’ stato così avviato l’iter previsto dal regolamento disciplinare e il presidente dell’Ance è comparso davanti ai probiviri, dove ha evidenziato che l’associazione degli Edili è sì una sezione di Confindustria ma è totalmente autonoma e che le sue dichiarazioni alla stampa e gli incontri con le personalità erano avvenuti in funzione del suo ruolo.
I probiviri hanno di fatto riconosciuto evidentemente valide le spiegazioni fornite da Contessa, chiudendo il procedimento disciplinare con un provvedimento minimo: l’ammonizione.
Ma la storia non si è chiusa.

Il presidente di Confindustria, Gabriele Lippolis, ha richiesto l’intervento del Collegio speciale dei probiviri confederali (quelli nazionali) che ha comunicato a quelli provinciali la “necessità di provvedere a una revisione della vostra pronuncia”.
Barretta, Longo e Giordano hanno giudicato tale ingerenza irrispettosa del loro ruolo di organo di controllo e assolutamente irrituale, sottolineando che non esistono norme per cui il collegio incaricato possa riconsiderare la propria posizione a meno che non si trovi difronte a un errore materiale o di calcolo. Secondo i probiviri brindisini la vicenda di Contessa avrebbe meritato di essere inquadrata in ambito prettamente statutario. Sin qui la lettera di dimissioni irrevocabili dei probiviri datata 30 gennaio 2023.
Poco più di una settimana dopo, l’8 febbraio, sono arrivate le dimissioni dello stesso Contessa con una lettera dettagliata inviata al consiglio generale di Ance Brindisi nella quale il presidente dimissionario sostiene che il sistema associativo rischia di implodere. “Attualmente Confindustria Brindisi è gestita e coordinata da ex dipendenti in pensione con un contratto di consulenza, dott. Angelo Guarini e avv. Ercole Farina Valaori (ultrasettantacinquenni, ndr)“, scrive Contessa. “La Tecnostruttura si trova in una posizione di subordinazione rispetto agli stessi: Guarini svolge le funzioni di direttore e quindi è responsabile del personale dipendente, delle assunzioni, dei licenziamenti, delle politiche retributive, dirige le attività dell’associazione e predispone la bozza di bilancio preventivo e consuntivo da sottoporre all’approvazione degli organi. Farina Valaori – come espressamente dichiarato in una nota da Lippolis, ‘è solo formalmente un consulente, essendo sostanzialmente incardinato nell’organizzazione della tecnostruttura associativa’. Al contempo gli stessi consulenti sono subordinati agli organi direttivi di Confindustria Brindisi, come la presidenza.

“Si sono quindi attribuite ai consulenti, in violazione dei princìpi statutari e codicistici – scrive Contessa – prerogative e poteri che non competono loro visto che dovrebbero limitarsi a compiere nei confronti di Confindustria Brindisi, a fronte di un compenso, un servizio prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione.
“Riteniamo pertanto che all’interno di Confindustria Brindisi la gestione dei consulenti, per diretta responsabilità del presidente Lippolis, sia palesemente illegittima svuotando la Tecnostruttura dei propri poteri (e di fatto mobbizzando) attraverso un eterodirezione politica e giuridica che espone Confindustria Brindisi a gravissimi rischi e responsabilità verso una pluralità di soggetti”.

Secondo Contessa, inoltre, all’interno di Confindustria sono venuti meno, negli ultimi mesi, i principi di condivisione con la base associativa e finanche con gli stessi organi di vertice (quale il Consiglio generale). Il presidente dimissionario dell’Ance denuncia inoltre la totale mancanza di trasparenza nel procedimento a suo carico in cui, a suo parere, è stata compiuta “una vera e propria opera di dossieraggio, con raccolta e trasmissione di video (equiparabili a vere e proprie fake news) reperiti sul web, che documentano falsità che ledono la mia immagine”.
Le dimissioni dei probiviri e quelle del presidente di Ance non sembrano aver scalfito le certezze di Lippolis il quale si è arrogato il ruolo di determinare chi per conto dell’Ance dovrà assumere le funzioni del presidente dimissionario (il suo vice Gianfranco Bagnato) e di avviare l’elezione del nuovo presidente. Subendo un pesante stop da Ance Puglia che ha invitato Lippolis a non occuparsi di vicende interne all’associazione degli edili. Lo stesso presidente degli Industriali, evidentemente poco preoccupato dalle dimissioni in blocco dei “suoi” proboviri, ha indetto elezioni suppletive per la ricomposizione del Collegio sollecitando chi ha ha interesse e titoli a presentare formalmente la propria autocandidatura.