di Lucia Pezzuto per il7 Magazine
Bloccato da tre mesi a San Michele Salentino, il circo Amedeo Orfei adottato dall’intera comunità. Sono trascorsi 78 giorni da quando il circo Orfei con i suoi artisti ed i suo animali a causa del Dpcm è fermo nel paese di San Michele Salentino, oggi la catena della solidarietà è più forte che mai e nonostante la crisi economica e le difficoltà del periodo, l’intera comunità continua a fornire cibo per gli animali e generi di prima necessità per gli artisti. “Io non so davvero come ringraziare questa gente che i sta aiutando- dice commosso Lino Orfei, il titolare del circo che porta il nome di suo padre, Amedeo Orfei- Siamo 30 persone più gli animali. Fermi qui senza poter lavorare. Grazie davvero a queste persone, tutte gentilissime”. Lino Orfei fa parte di una delle più prestigiose ed antiche famiglie circensi d’Italia. Nato e cresciuto sotto un tendone porta avanti con orgoglio la sua attività e nutre un profondo amore per i suoi animali . Compagna della sua vita artistica Dumbo, un elefantessa di 50 anni che lo accompagna nelle sue performance. Con Dumbo ci sono anche quattro tigri, tre dromedari, i cavallini, i lama e alcuni cagnolini. Stare fermi senza potersi esibire e regalare gli spettacoli dal vivo, come dice lui, non è semplice. Eppure queste persone trascorrono la giornata impegnate in tante faccende e cercando di far fronte a quelle che sono le necessità della compagnia e degli animali. “Durante la giornata cerchiamo di tenerci impegnati- dice Lino Orfei- oltre ad accudire gli animali, facciamo manutenzione. Abbiamo messo via le luci, lavato il tendone. Non siamo abituati a stare fermi ma del resto c’è sempre qualcosa da fare. A metà ottobre dovevamo andare a San Vito dei Normanni, ma alla fine, non potendo lavorare abbiamo deciso di restare qui dove eravamo sicuri di poter avere acqua e luce. Non avrebbe avuto senso spostarsi se non potevamo esibirci e se non avessimo avuto l’accoglienza e la solidarietà di questo paese non so come avremmo fatto”. La situazione del circo Amedeo Orfei è comune a tante altre attività circensi e ai tanti artisti impegnati nei cinema e nei teatri che in questo momento sono fermi a causa del Covid e delle misure di sicurezza adottate dal Governo. “Un anno senza lavorare è tantissimo. In Italia in questo momento ci sono 60 circhi fermi, almeno 4 o 5 in Puglia- dice- Normalmente durante le tournée non ci fermiamo mai. Solo l’estate sospendiamo gli spettacoli. Facciamo circa 20 giorni l’anno di ferie. Io sono qui con mia moglie e i mie figli che sono adulti e lavorano qui. Ma con noi ci sono anche quattro bambini piccoli. Se avessimo seguito il programma saremmo dovuti andare a San Vito, ad Ostuni, a Ceglie Messapica, a Putignano ed a Castellana”. Tempi difficili in cui la solidarietà arriva là dove non arriva lo Stato.
“C’è tanta incertezza , dicono che tra qualche mese faranno ripartire teatri, cinema ma in realtà non si sa- prosegue Lino Orfei- In questi mesi non abbiamo avuto alcun aiuto dallo Stato ma anche senza lavorare abbiamo dovuto affrontare tante spese. Abbiamo ugualmente pagato le assicurazioni degli artisti, i permessi, il gasolio, le luci. Persino l’Agenzia delle Entrate”.
Il prolungarsi del fermo, la mancanza di lavoro e le tasse che in ogni caso bisogna pagare rendono molto complicata la situazione. Molte attività di questo tipo potrebbero non riuscire più ad uscire dal vortice della crisi e molti circhi potrebbero decidere di chiudere. “La situazione è difficile, quando il circo è fermo e servono delle cose è sempre il capo che deve tirare i soldi e risolvere i problemi- sottolinea Lino Orfei- Noi siamo stati fortunati, ci sono tante persone che ci stanno aiutando, qualunque cosa per noi va bene e per questo li ringraziamo.
Siamo gente onesta che fa tanta fatica per tirare avanti ed il Governo per noi ha fatto pochissimo eppure lo sa che esistiamo anche noi. In questo momento noi ci troviamo su di un’area privata della zona Pip di San Michele Salentino e devo ringraziare i proprietari che non ci stanno facendo pagare l’occupazione del suolo ed hanno compreso le nostre difficoltà. Questa terra ama il circo”. Che la nostre terra sia una terra della solidarietà e dell’accoglienza era notorio ma che lo fosse anche in tempi difficili come questi, un po’ meno. Oggi ci sono padri di famiglia che non hanno più un posto di lavoro, che sono in cassa integrazione ed hanno dei figli da portare avanti. Il livello di povertà si è alzato in maniera spropositata a causa dell’emergenza sanitaria ed economica. Eppure, nonostante questo ci si aiuta e si cerca di collaborare. In questi tre mesi attorno al circo Amedeo Orfei si è formata una stretta catena di solidarietà partita attraverso un appello fatto dalla Caritas di San Michele Salentino. La Caritas insieme ad altre associazioni no profit coma la Gea , si è subito attivata per aiutare la famiglia circense. “L’aiuto più grande continua a darlo la gente comune che non perde occasione per fare opere di bene. Addirittura quando ci sono i funerali destinano tutte le offerte espressamente al circo- spiega Angelo Palmisano, responsabile della Caritas- Ogni giorno cerchiamo di recuperare il fieno per l’elefante e il pollo per le tigri. Se poi ci sono esigenze particolari cerchiamo di far fronte anche a quelle. Bisogna considerare che la Caritas oltre ad aiutare il circo segue anche 70 famiglie qui su San Michele, famiglie indigenti. Tanto aiuto sta arrivando anche dalle parrocchie di Ostuni e dalla associazione Migrantes di Brindisi. San Michele ci ha insegnato tanto in questo periodo di difficoltà”. I beni, le offerte raccolte vengono, attraverso l’ente diocesano e a Don Antonio Maria Falcone, parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo, dirottate subito verso il circo. E’ lo stesso Don Antonio che se ne occupa, che gestisce ed organizza anche tutte le richieste del circo.