Favorì la latitanza del boss garganico Raduano: estradato in Italia 56enne calabrese

Marco Furfaro, 56enne di origini calabresi titolare di un vivaio a Bastia, è stato estradato in Italia dalla Francia nel pomeriggio di ieri, 29 gennaio, con l’accusa di aver agevolato la latitanza del boss della mafia garganica Marco Raduano, attualmente collaboratore di giustizia: è stato accompagnato da cinque auto di scorta negli uffici della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, dov’era atteso dalla Polizia Penitenziaria, che lo ha preso in consegna.
Raduano, ritenuto al vertice dell’omonima organizzazione criminale operante nel Gargano di Vieste con il ruolo di promotore, organizzatore e killer del gruppo dedito a omicidi, traffico di droga e gestione del racket delle estorsioni, era fuggito in Francia dopo essere riuscito clamorosamente ad evadere, il 24 febbraio del 2023, dal carcere sardo di massima sicurezza di Badu ‘e Carros calandosi lungo la rete metallica di recinzione attraverso una corda realizzata con delle lenzuola.
Fu catturato a Bastia il 31 gennaio del 2024: gli investigatori erano sulle sue tracce da settimane, seguendo la dolce vita che Raduano conduceva tra incontri galanti in ristoranti di lusso, auto costose, residence vista mare e fiumi di denaro contante di cui in qualche maniera riusciva ad assicurarsi l’arrivo dall’Italia. È notoriamente conosciuto negli ambienti criminali del Gargano e di Foggia come “pallone” e “Woolrich”.
Il boss, che rappresenta il primo caso di detenuto evaso da un carcere di massima sicurezza in Italia, fu arrestato nel corso di un’operazione congiunta di Carabinieri e Gendarmerie.
Marina Poci