Foto per una vittoria: i volti di chi ha sconfitto il cancro

di Daniela Napoletano per IL7 Magazine

Desiderava mettersi alla prova, esorcizzare il terribile evento avvenuto cinque anni fa quando perse la madre a causa di un cancro al seno: così Luigi Cataldo, 43 anni, di Brindisi, sottufficiale della brigata San Marco, con la passione per la fotografia sin dall’adolescenza, ha pensato di esporre nella mostra intitolata “Life in Woman”, che presenta l’8 marzo prossimo alle ore 11 presso la sala Colonna di Palazzo Granafei Nervegna (visitabile dalle ore 18 dello stesso giorno sino a domenica 18 marzo nella sala dell’ex Corte d’Assise) ritratti di volti di donne che hanno vinto o combattono ancora il terribile male.
“Per dare speranza a chi ogni giorno porta avanti questa battaglia”, così è balenata l’idea a Luigi Cataldo, e il progetto è stato subito condiviso da Tiziana Piliego, presidente dell’associazione Cuore di Donna di Brindisi.
“Non è stato facile trovare chi si facesse fotografare, in questo mi ha aiutato molto Tiziana, infatti ho ritratto 19 volti di donne, tutte iscritte all’associazione Cuore di Donna, alcune hanno già sconfitto questa malattia – è stata una gioia immensa quando una di loro, in seguito, è diventata mamma – e altre stanno ancora combattendo: sono di tutte le età, ragazze molto giovani, e donne un po’ avanti negli anni – prosegue Luigi Cataldo – Le ho fotografate nello studio di famiglia, in modo che ci fosse una luce più uniforme, ma non volevo fare delle fototessera, quindi non c’è voluto poco per realizzare la mostra. Anche perché deve nascere empatia tra il soggetto e il fotografo, e questo lavoro di oltre un anno mi è servito per gestire la mia e la loro emotività. Magari ci saranno anche delle imperfezioni tecniche, forse potevo scattare in maniera diversa, forse ho sbagliato la scelta stilistica, forse c’è qualche foto non perfettamente a fuoco, forse, forse, forse….!
Non importa perché in ogni ritratto c’è un po’ di storia, c’è un po’ di vita, c’è un po’ di speranza, un po’ di emozione, c’è un po’ di me”.

In realtà il progetto fotografico nasce dalla volontà di comunicare alle donne che combattono contro questa malattia, che esistono infinite possibilità di “vincere”.
“Sono stato toccato particolarmente da vicino da questa malattia, ho deciso così di dare una testimonianza, di rendermi utile per una causa importante, di mettermi in gioco, ma come? Con la cosa che mi ossessiona di più, con la cosa che mi rende libero, con la cosa che per me è linfa: la fotografia. Come fare, cosa comunicare, che linguaggio usare, come interpretare questo tema così delicato? Ho cominciato a fare delle ricerche per capire come altri prima di me abbiano affrontato questo tipo di progetto fotografico. Vi lascio immaginare le fotografie che sono venute fuori digitando poche parole su google. Immagini molto forti, troppo forti per quello che avevo in mente di comunicare. Immagini esplicite di cicatrici, di situazioni, e chi più ne ha più ne metta. Progetti veramente spettacolari nella tragicità dei momenti che andavano a raccontare. Io invece volevo trasmettere speranza e serenità.
Ho quindi deciso di intraprendere la via meno semplice, la meno esplicita per raccontare questa storia. Ho deciso di farlo con il ritratto.

Così, con molta fatica interiore ho cominciato a guardarmi intorno e a chiedere, con assoluta discrezione, magari a chi conoscevo, se fosse stata disposta a posare per questo mio progetto. Non vi nascondo che non poche sono state le difficoltà, come non pochi sono stati i rifiuti, per svariati motivi, che ho rispettato e continuerò a rispettare. Fino a quando non mi sono affidato a una persona, Tiziana, presidente dell’Associazione Cuore di Donna, che insieme all’insostituibile Manuela, psico-oncologa, ha subito sposato la causa e mi ha messo in contatto con le donne della sua associazione che sono state disposte a ‘metterci la faccia’”.
Luigi Cataldo si è diplomato all’Istituto tecnico per geometri “Belluzzi” e successivamente si è abilitato alla libera professione di geometra. Collabora saltuariamente con lo studio fotografico di famiglia: “La fotografia ha da sempre fatto parte della mia vita, ci convivevo, dato il mestiere del mio papà foto-interprete dell’Aeronautica Militare. Comincio a scattare per passione praticamente dai 12 anni, ovviamente per gioco, per immortalare le gite scolastiche, piccole festicciole casalinghe.
E man mano che il tempo passava, sentivo che il mio rapporto con la fotografia sarebbe diventavo quasi morboso…”. Nel 2008, Cataldo collabora con la rivista diocesana “Fermento” documentando fotograficamente la visita di papa Benedetto XVI a Brindisi; l’anno successivo i suoi scatti vengono selezionati e pubblicati, insieme a quelli di altri fotografi, sul libro documento dal titolo “Brindisi, porta aperta sul mare”; nello stesso anno entra a far parte dell’Associazione fotografica Cantierimmagne, con la quale espone per due collettive: ad agosto 2010, di Giovanni Poli, dal titolo “Una vita per la musica”; e nel luglio 2013 nella collettiva dal titolo “La Ricerca il Viaggio”. Selezionate e pubblicate alcune sue foto sulle riviste di portata nazionale come “Il Fotografo” e “Photo Professional Canon Edition”, numerosi sono i seminari e i workshop con professionisti di fama nazionale e internazionale che hanno contribuito alla sua formazione fotografica, per citarne alcuni: Sara Lando, Mauro Prevete (in arte Mouronster), Marianna Santoni, Settimio Benedusi, Edoardo Agresti, Elena Givone, Bruno Barillari, Pierpaolo Cito, Silvio Bursomanno.

Quando si concluderà la mostra “Life in Woman” a Brindisi, le fotografie saranno esposte a Bergamo dove c’è la sede centrale dell’Associazione Cuore di Donna, che nasce in provincia di Bergamo nel 2012 e nel corso di questi anni ha intensificato la propria presenza sul territorio con l’avvio di gruppi operativi.
Quello di Brindisi, costituito nell’ottobre del 2015, è il primo in Puglia e in tutto il sud Italia. L’associazione ha come scopo primario quello di sostenere le donne che hanno affrontato o stanno ancora affrontando il difficile percorso della cura del tumore al seno, ma soprattutto quello di diffondere la cultura della prevenzione, unica arma disponibile per “battere il tumore sul tempo”.

In questi due anni il gruppo operativo di Brindisi ha messo in campo una serie di iniziative, ad esempio nel mese di ottobre un monumento simbolo della città viene illuminato di rosa; vengono periodicamente organizzati convegni, giornate di visite ed ecografie senologiche gratuite per le giovani donne in collaborazione con i medici dell’Azienda sanitaria locale.
Ultima e definitiva tappa della mostra personale di Luigi Cataldo sarà il nuovo reparto di oncologia medica e Breast unit dell’Ospedale Perrino diretto dal dottor Saverio Cinieri.