“Francesco uomo di Dio e della gente”: parla padre Renato Maizza, missionario in Argentina

“Perdiamo un uomo di Dio e della gente, un uomo che ha saputo amare le periferie esistenziali, non soltanto geografiche, ma anche umane”: con queste parole, affidate ad un messaggio vocale su WhatsApp, il missionario mesagnese padre Renato Maizza, dal 2001 in Argentina, commenta la morte improvvisa di Papa Francesco, primo successore di Pietro proveniente dal continente americano, figlio di immigrati italiani partiti dal Piemonte per il Paese del tango e del mate.
C’è profondo cordoglio nella vicaria di Santa Maria Magdalena, a circa 42 chilometri da Buenos Aires, dove padre Renato svolge il suo ministero secondo lo spirito evangelico più puro, quel servizio agli ultimi della terra che Jorge Mario Bergoglio ha professato sino a poche ore prima che un ictus lo strappasse alla vita terrena per consegnarlo “alla casa del Padre”, come ha annunciato il Cardinale Camerlengo Kevin Farrell questa mattina.
Nell’intervista rilasciata al nostro settimanale Il7 Magazine qualche settimana fa, padre Renato aveva citato in più occasioni Papa Francesco. A proposito della propria vocazione, aveva raccontato: “Dio ha deciso per me. E sono diventato, come ripete Papa Francesco per spiegare il ruolo del sacerdote, “pastor con olor a ovejas”, pastore in odore di pecore, perché più di ogni altra cosa amo stare in mezzo al mio gregge. Per capire quello che Papa Francesco ci dice, bisogna aver vissuto quello che lui ha vissuto qui: una Chiesa di servizio e non di potere”.
Il missionario mesagnese, che con Papa Bergoglio ha coltivato un rapporto strettissimo, ebbe modo di trattenersi con il Pontefice per circa tre quarti d’ora dopo la Giornata Mondiale della Gioventù del 2023: in quella circostanza Francesco aveva ricevuto padre Renato e i suoi giovani, condividendo con loro “risate, racconti e gioia”. Il Pontefice è inoltre stato profondamente vicino alla famiglia di padre Renato, manifestandosi telefonicamente in più di una occasione (in particolare, chiamò sua mamma quando morì suo padre e sua nonna quando stava poco bene).
“Oggi abbiamo perso un grande uomo” – prosegue padre Renato – “Come Chiesa, dobbiamo sperare di essere capaci di dare valore a tutto quanto ci ha insegnato in questi anni e di proseguire sulla strada che ha tracciato. Papa Francesco ha amato i giovani, ha sempre detto loro “fatevi sentire”. Oggi dicevo ai giovani della mia parrocchia: se voi siete vivi, anche Francesco è vivo. E continuerà ad essere vivo in voi e in tutti coloro che vivono ai margini della Storia”.
Marina Poci