Il sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Luca Miceli ha disposto che sia effettuata l’autopsia sul corpo di Armando Calizzi, il commercialista brindisino 49enne morto il 10 febbraio all’ospedale Perrino, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico eseguito dopo il verificarsi di alcune complicazioni successive ad una operazione di chirurgia bariatrica a cui l’uomo si è sottoposto a gennaio al Policlinico San Marco di Zigonia, in provincia di Bergamo.
È il professor Alessandro Dell’Erba, dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Bari il perito nominato dal magistrato: avrà il compito di accettare eventuali responsabilità dei sanitari che hanno avuto in cura Calizzi sia a Brindisi che a Bergamo.
L’uomo, sposato e papà di due bimbe, dimesso e rientrato in Puglia dopo pochi giorni dall’intervento bergamasco, è stato poi ricoverato al Perrino a causa di una serie di complicazioni che Asl Brindisi in una nota definisce “gravi complicanze correlate ad un precedente intervento fuori regione”: è stato dunque sottoposto a un nuovo intervento, nel corso del quale gli è stato asportato lo stomaco presumibilmente sottoposto ad una restrizione durante l’operazione bergamasca. Dopo qualche giorno in Rianimazione, notando evidentemente un miglioramento delle condizioni generali, i medici lo hanno trasferito nel reparto di Chirurgia Generale. Lì è improvvisamente peggiorato, sino al drammatico epilogo.
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