
Alex Oliva, il 38enne modenese indagato per l’omicidio volontario e l’occultamento del cadavere dell’imprenditore edile 54enne originario di San Pancrazio Salentino Salvatore Legari, è comparso ieri, 16 gennaio, davanti alla Giudice per le indagini preliminari di Modenna Antonella Pini Bentivogli per l’interrogatorio di garanzia, nel corso del quale ha risposto per circa quattro ore alle domande della magistrata negando tutti gli addebiti che gli sono stati contestati dalla Procura della Repubblica.
Il suo avvocato difensore ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare, con la concessione, quindi, degli arresti domiciliari.
Il pubblico ministero procedente ha espresso parere contrario, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari che giustificano il carcere.
La Gip si è riservata.
Salvatore Legari, il cui corpo non è mai stato ritrovato, scomparve da Lesignana, frazione di Modena, a metà pomeriggio del 13 luglio del 2023: si trovava lì, in località Quattro Ville, nell’abitazione di Oliva, per riscuotere il compenso (una somma di denaro ammontante, forse, a 16mila euro) per i lavori di efficientamento energetico che vi aveva svolto nelle settimane precedenti e per recuperare gli attrezzi edili che aveva lasciato.
Secondo la prospettazione della Procura, il movente dell’omicidio sarebbe da rintracciare nei contrasti insorti tra i due in ordine al pagamento delle spettanze della vittima.
Legari, ormai da anni residente tra Bologna e Modena, lascia gli anziani genitori, i due figli nati dal precedente matrimonio, appena ventenni, e tre sorelle.
La famiglia dell’imprenditore, straziata dal dolore, aveva accolto con favore la notizia dell’arresto di Oliva, nella speranza che l’uomo confessasse e facesse ritrovare il corpo.
Una speranza che, almeno al momento, è stata disattesa.
Marina Poci