Prima ancora di iniziare, l’11 settembre prossimo, il processo d’Appello per l’omicidio degli imprenditori brindisini Salvatore Cairo e Sergio Spada ha già un suo colpo di scena: sui banchi della pubblica accusa non siederà come di consueto un sostituto procuratore generale, ma il pm Milto De Nozza, lo stesso magistrato della DDA di Lecce che aveva svolto il ruolo di pm nel processo di primo grado davanti alla Corte d’Assise di Brindisi, ottenendo le due condanne all’ergastolo.
Si tratta di una deroga concessa in casi particolari, per assicurare la continuità nella conduzione della pubblica accusa in procedimenti complessi quale viene considerato quello per sul cold case dei due imprenditori uccisi più di vent’anni fa.
L’applicazione di De Nozza è giunta su delega del procuratore generale e con l’autorizzazione del pg presso la Corte di Cassazione.
Il processo di secondo grado si svolgerà davanti alla Corte d’assise d’appello di Lecce presieduta da Teresa Luini, a latere Francesco Ottaviano.
La Corte ha già assunto la prima decisione: quella di rigettare l’istanza presentata dai due imputati di sospendere le provvisionali per un milione e mezzo di euro da pagare ai parenti di Cairo e Spada come previsto dalla sentenza della Corte d’assise di Brindisi presieduta da Maurizio Saso. Secondo i giudici di secondo grado non ci sono elementi tali da far pensare che i due imputati non siano nelle condizioni di pagare quella cifra.