Sarebbe stato Giuseppe Ferrarese a uccidere Giampiero Carvone: quattro collaboratori di giustizia hanno confermato le accuse nei confronti dell’unico imputato per l’omicidio del 19enne brindisino, avvenuto al rione Perrino il 10 settembre 2019. Le dichiarazioni degli ergastolani Andrea Romano e Alessandro Polito, e delle rispettive mogli Angela e Anna Rita Coffa, sono state acquisite giovedì in videconferenza nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola a Lecce. Non è stato invece possibile ascoltare, per un difetto di notifica, la testimone chiave del processo, una giovane donna brindisina che si rifiutò di fornire un alibi al presunto killer, rivelando che era lui l’autore di quel delitto e fornendo prove decisive per la sua cattura.
Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, già inserite nell’ordinanza di custodia cautelare con cui nel giugno scorso Ferrarese venne arrestato, sono state cristallizzate nel corso di un incidente probatorio e diventeranno parte integrante del processo che si svolgerà davanti alla Corte d’Assise di Brindisi.
L’audizione della testimone, il cui coraggio e il profondo senso di giustizia sono stati sottolineati dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare, si svolgerà nei prossimi giorni anch’essa in video conferenza dalla località segreta in cui la giovane donna vive dopo aver subìto gravissime minacce che ne hanno messo in pericolo la sua incolumità e quella dei suoi bambini.