Sant’Elia, l’icona del santo che non esiste diventa Palio e figurina Panini

di Sonia Di Noi per il7 Magazine

A lui certe cose non interessano, eppure un cero a Sant’Elia che sprinta e va bisognerebbe accenderlo. Perché la suggestione che ha creato questo santo impalpabile e laico ha permesso un miracolo. Sono, infatti, oltre duecento le adesioni al “Primo Palio Urbano d’Italia”, l’iniziativa che si svolgerà al quartiere Sant’Elia dal 18 al 26 giugno prossimi e lanciata dal progetto – il primo nato in Puglia – “CeloCeloManca, l’album dei desideri di Sant’Elia”, vincitore della terza edizione di “Creative Living Lab”, avviso pubblico promosso dalla direzione generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, realizzato dal collettivo ImmaginAbile, in collaborazione con Comune di Brindisi, Arca Nord Salento, i volontari della cooperativa Legami di Comunità di Brindisi, Pazlab, Molo12, FabLab di Palazzo Guerrieri Brindisi, Panini Figurine e in partnership con gli sponsor tecnici Coop Alleanza 3.0, Decathlon Brindisi e Costantini Ambiente.
Una partecipazione a un bando con tanti sogni, nel cuore e per le strade, forse anche con una buona dose del disincanto di chi tenta e spera, senza crederci fino in fondo per non restarci troppo male in caso che. E invece il progetto di rigenerazione urbana ideato dal colletivo ImmaginAbile ha rapidamente conquistato l’immaginario comune, sollecitato l’entusiasmo di tanti brindisini, non solo residenti al quartiere Sant’Elia, coinvolgendoli nell’allestimento di una serie di gare sportive che impegneranno le strade cittadine in una proposta inedita: il primo palio urbano. La particolarità risiede nel fatto che tale evento di chiaro richiamo medievale e rinascimentale, la cui tipicità è l’elemento ippico, avrà i suoi protagonisti appiedati, invece, perché gli animali sono presenti solo nelle costellazioni in cui si identificano le contrade. “Il nostro palio è unico perché si basa sullo sport e sulla rigenerazione di relazioni e di spazi comuni” fanno sapere dal collettivo.

Un altro colpo di genio di questa iniziativa è l’accordo con la società Panini Figurine, che produrrà l’album, per storie e immagini, dell’intera avventura, a coronamento del palio, raccontando delle contrade e delle squadre, ma soprattutto la figura di questo santo poco extra e molto terrestre, che ha fatto da traino, da figura archetipale per aiutare la cronaca di un progetto che si esplica su più piani di elaborazione e spunti di riflessione. Così come le pagine dei social d’appoggio al progetto, in cui man mano abbiamo riconosciuto i volti e gli scorci di questo quartiere periferico, innegabilmente problematico, ma vitale e generoso al contempo, la Panini realizzerà un albo tutto da sfogliare, in cui si parlerà della dimensione umana, culturale e “trascendentale” di un’idea che nasce per rivitalizzare una socialità in sofferenza; della volontà di recuperare le fila del discorso umano, ad oggi sfilacciate, partendo dal principio semplice e immediato del “buon vicinato”; di architettura, intesa come materia che asseconda e dirige l’evoluzione sociale, con le abitazioni e i locali che nascono per rispondere ai cambiamenti anche lavorativi della gente che abita questo rione, dove anche la perdita dei presidi civici ha concorso a decentrare la vita del quartiere; di pianificazione di una nuova riconoscibilità in una identità sociale, con l’obiettivo di connettere cittadini di buona volontà a spazi residuali; un nuovo format che si concretizzerà in una settimana di giochi, sport, arti visive, artigianato e cucina tradizionale con al centro la comunità. Questa specie di almanacco delle buone pratiche sarà distribuito in tutta la città e in luoghi insoliti, quindi non solo edicole ma anche panetterie, pescherie, botteghe di ogni tipo, proprio in linea con una tracciabilità concreta, fisica . Rincuora saperlo, dopo aver scoperto con sgomento che ora le bidde, gli album e gli almanacchi si acquistano direttamente sui siti internet degli editori: cose dell’altro cosmo, insomma, che a Sant’Elia che non esiste – ma che è in cielo, in terra e in ogni “strittulecchia” di quartiere – non va propriamente a genio.

L’iconografia astrale lo raffigura nei colori e nelle forme pop art, ma nulla è casuale, infatti le fazioni che si affronteranno richiamano i quattro pianeti che il santo spaziale palleggia tra le sue mani, identificando le quattro contrade con le costellazioni che formano gli animali rappresentati graficamente, ossia il pavone, la fenice, il delfino e la lucertola, riprodotti dai ragazzi più creativi nei drappi colorati, nelle bandiere, negli stendardi, nei cartelloni e nelle divise colorate, con la collaborazione attiva di oltre venti residenti del quartiere Sant’Elia impegnati nella sartoria sociale.

Questo primo esperimento di palio urbano è aperto a tutti i cittadini di Brindisi, non solo perciò ai residenti di questo segmento urbano, e le squadre si struttureranno in quattro contrade composte dalle diverse compagini che si affronteranno nell’ambito delle discipline sportive e a ogni gruppo è assegnato il nome di un animale, di cui sopra, con uno stemma e un abbinamento di colori per l’identificazione. Le squadre saranno miste per genere ed età, ci si potrà iscrivere a una sola contrada (niente salto della “quaglia” da una fazione all’altra, quindi) e nell’ambito della stessa saranno comprese più formazioni ma ogni partecipante potrà scegliere di prendere parte a un massimo di due sport. Le sfide riguarderanno le seguenti discipline: torneo di calcio 5×5 (che avrà luogo il 19 giugno, in piazza T. Cremona), torneo di pallavolo 3×3 (20 giugno, in piazza Canaletto), torneo di basket 3×3 (21 giugno, in piazza Carrà),torneo di touchrugby (22 giugno, nello spiazzo di via Cellini, denominato come contrada Fenice), ciclismo per le vie del quartiere (25 giugno), corsa per le vie del quartiere (26 giugno), creatività e sfide improbabili (dal 19 al 22 giugno), cucina e convivialità (19 – 22giugno). L’evento cittadino avrà inizio sabato 18 giugno, dalle ore 17 alle 20, con la parata di apertura che muoverà da Parco Buscicchio per fare tappa alla parrocchia Cristo Salvatore, in piazza Raffaello e poi in parrocchia San Lorenzo, con la presentazione ufficiale dei partecipanti e il via alle gare in programma per tutta la settimana, che culmineranno domenica 26 giugno con le premiazioni. L’organizzazione riferisce che è ancora possibile partecipare scaricando i moduli di adesione e il regolamento sul sito www.santeliabrindisi.it oppure basterà rivolgersi ai promotori nel quartier generale del progetto, ubicato nella Casa di Quartiere di Parco Buscicchio, in via Mantegna n.10.

Ci sono le associazioni di volontariato, quelle sportive, le scuole e le parrocchie: scendono in campo tutte le agenzie educative di questa fetta importante del tessuto urbano, con determinazione e mentalità positiva, dove adulti e bambini con attitudini creative sono stati reclutati con il passaparola, incontri nel quartiere e soprattutto grazie ad alcuni cittadini più intraprendenti (che ora sono anche diventati soci della cooperativa Legami di comunità) che si sono trasformati in animatori territoriali.

Il Sant’Elia coi pianeti che gli girano non fa parte di alcun calendario ecclesiastico, anzi si professa astrologo e medium, e benedice i piani di rigenerazione urbana e sociale dei quali il palio dei prossimi giorni è solo il nastro di partenza, per questo i coordinatori hanno avviato i masterplans che consentiranno di intervenire in modo più strutturato sulle piazze scelte, pensando alle residenze e ai laboratori di autocostruzione nei locali che Arca Nord Salento ha già messo a disposizione per il palio.

Esiste una concezione di architettura urbana, che nasce in alcune città orientali ma che si sta affermando purtroppo anche in occidente, che sostituisce la costruzione di piazze in favore delle asettiche rotatorie, come a dire la vera e propria negazione della socialità, smantellando i dispositivi e i caratteri tipici della convivenza e peggiorando la qualità della vita dei cittadini. Fior di architetti che lavorano per rimarcare il disagio sociale; e poi c’è il quartiere Sant’Elia, quello che spesso va sui giornali per fatti di cronaca e precarietà, ma che vuole restituire umanità vera nel tempo della virtualità e della solitudine più esasperate. Se non è un miracolo questo…