
di Sonia Di Noi per il7 Magazine
Annunciazione, Annunziazione! Sant’Elia è tornato. Il santo laico pop-cosmo, quello che lo scorso anno è andato a finire nientemeno sull’album delle figurine Panini Comics, torna a far parlare di sé. E con lui arriva la seconda edizione dell’unico Palio Urbano d’Italia, la kermesse di discipline sportive e creative che anche quest’anno si svolgerà al quartiere Sant’Elia, tra sabato 20 e domenica 28 maggio. Da quest’anno si realizza il carattere polisemico che questa iniziativa aveva pianificato con l’edizione del 2022: dalla scelta del nome come riferimento storico-culturale alla ridefinizione di nuovi criteri di rilevanza sociale ed educativa, (ri)costruendo i legami fra chi condivide lo stesso campo vitale, con giochi, sport, area di formazione e accompagnamento, arti visive, artigianato e cucina tradizionale con al centro la comunità, e questo rende il Palio delle contrade di Sant’Elia la pietra su cui fondare le buone pratiche di un sistema culturale sfaccettato e continuativo durante tutto l’anno. Si tratta, infatti, di un progetto di rigenerazione urbana, animazione territoriale e arte ¬pubblica ideato dall’impresa sociale ImmaginAbile, con il supporto iniziale della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, che vede la collaborazione di numerose associazioni, partner ed enti pubblici, dalla cooperativa sociale Legami di Comunità – Brindisi, con il Comune di Brindisi, Arca Nord Salento, Coop Alleanza 3.0 (che consegnerà un buono spesa per consentire ai componenti delle squadre di acquistare materie prime e vettovaglie per la cena di comunità) e Decathlon Spa, che farà da sponsor tecnico fornendo attrezzature per le attività sportive previste.
Già da qualche settimana sono al lavoro le persone che hanno speso tempo e competenze a disposizione del progetto nella sua complessità, (professionisti, esperti d’arte, di processi partecipati, formatori, comunicatori, psicologi, sportivi, volontari, medici, insegnanti, sacerdoti, amministratori, cooperatori), per e – soprattutto – insieme alle donne, agli uomini, ai genitori, ai bambini e adolescenti del quartiere, con laboratori artistici e sartoriali per addobbare il quartiere con le insegne distintive che interessano le zone in cui sarà suddiviso, vale a dire le contrade Delfino, Fenice, Pavone e Lucertola. Le squadre si sfideranno in alcune discipline sportive e di convivialità (calcio 5×5, basket 3×3, touch rugby, pallavolo 3×3 e tiro con l’arco) nelle piazze Canaletto, Carrà, De Grada e, new entry, Mantegna per il rugby, tra sabato 27 e domenica 28 maggio, poi nel pomeriggio dello stesso giorno si svolgeranno le finali e dalle ore 20 il Palio si concluderà con la premiazione dei vincitori dei singoli tornei, quando ogni squadra organizzerà il proprio angolo buffet per la cena di comunità, mentre la contrada che avrà conquistato il maggior numero di punti si aggiudicherà l’ambìto gonfalone di Sant’Elia e lo ospiterà presso la propria tana fino alla prossima edizione. Sì perché il regolamento prevede che il punteggio che farà la vera differenza sarà quello ottenuto dimostrando vivacità decorativa ma soprattutto senso di comunità, in vibrazione con una realtà sempre più inclusiva e accogliente.
Le molteplici novità dell’edizione del 2023 hanno valori simbolici per più aspetti ma in primo piano si toccano con mano gli obiettivi di intercomunicabilità degli spazi e delle persone, con l’introduzione di attività avviate da Legami di Comunità grazie al progetto Busca, vincitore del bando di Sport e Salute, Sport di tutti – Quartieri. Il Palio sarà annunciato da una ciclopasseggiata dalle 10 alle 12 di sabato 20 maggio, con partenza da viale Caravaggio, davanti alla parrocchia San Lorenzo da Brindisi, durante la quale avrà luogo anche la prima delle “sfide improbabili”: si chiama Pimp my Bike e ogni partecipante potrà personalizzare la propria bicicletta con i colori della contrada di appartenenza per renderla unica e originale. Saranno votate le più belle e i punteggi assegnati andranno a sommarsi con quelli delle altre discipline nella classifica generale. Quella che l’anno scorso era ancora solo una delle “tane” delle contrade del palio, presso i locali dell’ex tipografia Abicca Manca in via Antonio Ligabue, ora è ufficialmente diventata Casa della Bicicletta e Ciclofficina, nonché sede del Comitato organizzatore del Palio, grazie alla collaborazione dell’ex ciclista brindisino Elia Aggiano, che già nel 2022 aveva partecipato attivamente alla manifestazione e che in questa edizione darà una mano per organizzare la ciclopasseggiata insieme ai suoi collaboratori e compagni di ciclismo.
Ancora qualche giorno e la cerimonia entrerà nel vivo. La parata di apertura è prevista per venerdì 26 maggio dalle ore 10, muovendo dalla scuola primaria di via Leonardo da Vinci, con tappe presso le piazze che ospiteranno le sfide sportive principali, le parrocchie e l’arrivo a Parco Buscicchio, dove sarà indicato il programma delle competizioni. L’occasione coinvolgerà tutti gli alunni e i docenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Sant’Elia – Commenda, oltre a tutti i cittadini che vorranno prendere parte a questa festa che vedrà sfilare i coloratissimi vessilli delle quattro contrade e l’effige di Sant’Elia, da Brindisi. Non l’architetto futurista Antonio, quindi; non il santo dell’iconografia cristiana, ma proprio quello autoctono: shintoista quanto basta per promettere solide realtà, mica “visioni” che calano dall’alto su un tappeto di nuvole e poi si fermano a mezz’aria perché la creatività è a gettone. Lo sviluppo narrativo della rivista prevede la raffigurazione dell’Elia argonauta portato in trionfo, insomma un tocco di paganesimo per questa processione laica; non vitello d’oro alla Dieci Comandamenti di De Mille ma più vicino al Marco Cavallo che Franco Basaglia fece sfilare per le strade di Trieste per togliere il velo alla “città dei matti”. Nello stesso modo, qui il santo è l’archetipo della destigmatizzazione di un quartiere, distorcendo la convenzionalità di quei luoghi comuni che hanno penalizzato la sua parte migliore. A fine parata il gigantones non andrà in deposito ma tutti i partecipanti potranno accaparrarsene un pezzetto da portarsi a casa come ricordo. La moltiplicazione dei santi coi profani.
Tiziano Terzani spiegava che per capire davvero le cose, per superare ciò che le nascondeva, era necessario “essere”, per cambiare il mondo e cambiando inevitabilmente noi stessi con lui. Per questo motivo non appaia sacrilego che questo Sant’Elia, avulso da confessioni religiose, si sia davvero “fatto Uomo” in tutte le donne, gli uomini e i bambini che stanno rinnovando, fisicamente e spiritualmente, lo spazio in cui si svolge la loro vicenda umana e sociale. Per questo, per accorciare le distanze tra la memoria di sé, e di quello che è stato – che spesso può essere una maledizione -, e il proprio centro di gravità permanente, il 20 maggio alle ore 20 e 30 presso Parco Buscicchio in via Andrea Mantegna debutterà lo spettacolo teatrale “Sant’Elia Malatìa”, portato in scena da attori non professionisti selezionati tra bambini, ragazzi e adulti del quartiere Sant’Elia di Brindisi, per la regia di Mino Profico. “Malatìa come la stasi del non raccontarsi, per paura. È un limbo, un pianerottolo di condominio, una scala. È una zona grigia dove si vive un compromesso che non permette di raccontarsi ma semmai di tollerarsi nei non detti. Malatìa è tempo presente pieno e taciuto”. Inizia così il percorso teatrale e visuale che SEM, compagnia popolare di teatro, ha messo su con la collaborazione dei cittadini del quartiere, accompagnati da professionisti nell’ambito dell’arte terapia e della scrittura creativa, della musica, della fotografia e dell’arte contemporanea, della scenografia e dei costumi, dell’illuminotecnica per lo spettacolo dal vivo e in generale animatori di comunità ed esperti di rigenerazione urbana. Un lavoro lungo due anni, già promosso dal Teatro Pubblico Pugliese, e che ha coinvolto, tra i vari partner di progetto, l’Associazione Antiracket-Antiusura “Rete della Legalità” Puglia (capofila), Comune di Brindisi, Cooperativa Sinergia, CRISI – Centro Ricerche Interventi Stress Interpersonale, Profeta Ente di Ricerca e Formazione, Il Faro Coop. Soc., anche la cooperativa di Comunità “Legami di comunità – Brindisi”, presidio di innovazione umana e sociale.
Oltre i falansteri di periferia, l’evoluzione sociale che si compenetra con i complessi abitativi, il rione assume i caratteri di un fenomeno antropologico riappropriandosi di una dimensione che possiamo ritrovare nelle parole del meridionalista Giustino Fortunato: “Siamo quelli che la razza, il clima, il luogo, la storia, hanno voluto che fossimo”. Microcosmo che prevale sul macrocosmo, e l’Uomo in mezzo alle cose. Ma il bagaglio che ha prodotto Sant’Elia Malatìa non è pensato per restare confinato in misura locale, come spiega Daniele Guadalupi, responsabile Area Rigenerazione urbana, arte pubblica e arti urbane dell’impresa sociale ImmaginAbile: “Adesso SEM va a SPASSO (Scuola Popolare di Arte e Spettacolo Sognanti) è un progetto che stiamo candidando alla quinta edizione di Creative Living Lab che scade in questi giorni. Vogliamo consolidare l’esperienza, il gruppo di lavoro, continuare a formare non solo attori non professionisti ma piccole maestranze dell’arte e del teatro, portare in giro SEM e allestire nuovi spettacoli, scrivere nuovi copioni, inventare anche nuove forme, se riusciamo, di un’arte che sia popolare e di tutti, ma non scontata o volgare, che sia fatta con poco e dal basso ma che possa stare nei teatri veri, nei luoghi della cultura con la C maiuscola, ma anche su una via polverosa del quartiere da cui ha preso vita”.
Sant’Elia non è un visionario. Forse questo potrà destabilizzare i portatori (in)sani di storytelling che sulle ‘visioni’ ci costruiscono vite e carriere. E questo santo patrono delle contrade sembra abbia sposato in pieno il Verbo del regista David Lynch quando dice “sono libero di viaggiare mentalmente ma ho una base solida per spiccare il volo”. Perciò andiamo ai fatti e vediamo come nel tempo intercorso dalla prima edizione del Palio di quartiere l’introduzione di pratiche di innovazione cittadina stiano contrastando il disagio sociale e migliorando la qualità della vita dei suoi abitanti. “A Sant’Elia dopo alcune resistenze iniziali sta iniziando ad attecchire bene l’idea di utilizzare gli spazi della scuola come luoghi per tutti, dove i genitori possano mettere in campo competenze e risorse latenti a beneficio della comunità intera” riferisce ancora Daniele Guadalupi, “ma la novità più grande è quella di essere riusciti a organizzare prima e meglio la collaborazione con l’Istituto comprensivo Sant’Elia-Commenda, grazie in particolare alla disponibilità della dirigente Lucia Portolano, della collaboratrice Paola Romano e di tutto il corpo docente, i genitori e gli alunni per dare vita a una edizione ancora più partecipata e colorata del Palio. Infatti sono già attivi all’interno della scuola i laboratori artistici per decorare i tessuti delle magliette con i colori delle contrade, cucire bandiere, stendardi e altri simboli, o preparare qualsiasi altro genere di manufatto che verrà sfoggiato durante tutto l’arco della manifestazione”. I laboratori sono attivi la mattina durante alcune delle ore scolastiche per docenti e alunni e a tutto il quartiere il lunedì, mercoledì e venerdì presso l’aula magna/teatro della scuola primaria di via Leonardo da Vinci, dove già da due anni i genitori aderiscono al progetto Scuole Aperte Partecipate in Rete, impegnandosi a tenere il plesso aperto al pomeriggio per attività laboratoriali di diverso tipo, dalla sartoria, alla falegnameria, ai semplici incontri per discutere di come migliorare le condizioni di vita nel quartiere. Ma il vero nucleo da cui si propaga il soffio vitale di una nuova urbanizzazione è sicuramente Parco Buscicchio, sede della Casa di quartiere, dove la comunità è finalmente attiva in un luogo rigenerato, vivendo appieno gli spazi per le attività sportive, di doposcuola, di gioco e di confronto pubblico. “Un’esplosione di energia e vitalità, molte mamme fino a poco tempo fa avevano paura a portare i figli nel Parco, c’erano attività all’interno della struttura ma esclusivamente per adulti e anziani, ma ora questa Casa di Quartiere è diventata un laboratorio permanente di metodologie di apprendimento esperienziale in un contesto reale ed operativo” spiega Guadalupi. Durante l’organizzazione del Palio dell’anno scorso sono emerse alcune figure chiave tra gli abitanti del quartiere (ma non solo), che quotidianamente animano, accompagnano e promuovono all’esterno le iniziative dell’area in questione, in via Mantegna, tra cui diverse mamme, tre delle quali sono state assunte perché “la cooperativa la fai per creare opportunità e fare inserimento lavorativo oltre che progettare e mettere a sistema nuove prassi e metodologie, fare arte e cultura”, aggiunge il responsabile dell’impresa sociale. All’interno della struttura un altro socio della cooperativa, Luigi Capuano, ha allestito una piccola ma frequentata palestra, dove si pratica la nobile arte, con la Scuola Popolare di Boxe. Poi c’è Daniele Maglio, che con la sua Appia Rugby ha rimesso in piedi le squadre giovanili e senior di uno sport che a Sant’Elia ha significato tanto nei decenni passati e finalmente riattrae tanti ragazzi, ma quest’ultimo è anche il nuovo presidente di Legami di Comunità, “ed è un dato importante – sottolinea Daniele Guadalupi – del processo in corso a Sant’Elia, dove tanti soci e membri del cda sono persone molto esperte che lavorano da decenni nel terzo settore, nello sport e nella cultura qui in città”.
Dove non osa un opportuno apparato amministrativo, sta osando un feticcio colorato e lunare che con leggerezza nasconde una progettazione contro il lassismo di certe dinamiche politiche e sociali. Così, Sant’Elia spaziale ha fatto sì che il quartiere che porta il suo nome si riprendesse tutto quello che è suo; perché lo è sempre stato, anche quando non ci credeva. “Se funziona qui può funzionare ovunque, basta credere e dare fiducia ai giovani del territorio, dargli la possibilità di esprimere tutto il proprio potenziale qui dove sono nati e vogliono restare, o desiderano tornare”, concludono dal collettivo ImmaginAbile. E buon Palio a tutti.