Taranto, madre vedova chiede di lavorare soltanto di mattina: il Tribunale le dà ragione

Il giudice del lavoro di Taranto ha accolto il ricorso d’urgenza presentato da una giovane donna, rimasta vedova con un bimbo piccolo, che chiedeva di poter lavorare soltanto in orario mattutino, in modo da potersi occupare di suo figlio e conciliare maternità e attività lavorativa.
Avendo iscritto il bimbo in un asilo nido che garantiva il tempo pieno, con la permanenza nella struttura tutti i giorni dalle ore 8:15 alle ore 16:15, aveva chiesto e ottenuto inizialmente dal datore di lavoro la riduzione dell’orario di lavoro a 20 ore settimanali, distribuite su cinque giornate lavorative con turni al mattino. La riduzione oraria, pur comportando una riduzione della retribuzione (il suo compenso ammonta, infatti, a circa 800 euro) le consentiva di poter essere presente nella vita del piccolo, già privato del padre. Tutto ciò fino a quando il datore di lavoro non ha deciso di rimodulare i turni, determinando lo sforamento della fascia oraria utile alla signora con la giustificazione di salvaguardare l’equità di trattamento fra tutti i lavoratori. Il giudice, tuttavia, ha qualificato come discriminatoria la decisione del datore di lavoro, perché non consentiva alla donna di esercitare pienamente il suo ruolo di madre. Alla signora, pertanto, è stato riconosciuto il diritto di ritornare a lavorare soltanto nelle fasce antimeridiane.
Marina Poci
Senza Colonne è su Whatsapp. E’ sufficiente cliccare qui  per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati
Ed è anche su Telegram: per iscriverti al nostro canale clicca qui