Centinaia di persone hanno partecipato questa mattina, 5 maggio, nella Chiesa Madre di Torchiarolo, ai funerali dei tre ragazzi morti sabato sera nell’incidente verificatosi sulla via che conduce alla marina di Lendinuso: il 22enne Luigi Perruccio e le 21enni Sara Capilunga e Karyna Ryzkhova viaggiavano a bordo di una Porsche presa a noleggio che, dopo essere uscita fuori strada ed essersi schiantata contro un albero di ulivo, si è incendiata trasformandosi in una trappola di fuoco per i giovanissimi passeggeri.
Gli amici dei tre ragazzi hanno sventolato uno striscione con la scritta “Per sempre”. Sulla bara di Karina, la ragazza ucraina che da quando aveva otto anni era ospite di una famiglia del posto e poi allo scoppio della guerra con la Russia aveva deciso di trasferirsi stabilmente a Torchiarolo, è stata posta una bandiera del suo Paese.
La funzione religiosa è stata presieduta dall’arcivescovo della Diocesi di Lecce, monsignor Michele Seccia. “Oggi forse il silenzio diventa molto più eloquente. Un silenzio interrogante e responsabilizzante. Le tragedie non capitano per caso. Oggi è il giorno della speranza. Mi rivolgo soprattutto ai giovani appena patentanti che si possono lanciare in imprudenze: pensate non una ma dieci, cento volte prima, per non stare a piangere dopo come oggi. Questi casi se non diventano lezioni di vita non servono a niente. Non posso fare da maestro, ma da padre sì. Può capitare, si dice, ma molte volte ce le cerchiamo le cose. Ci sarà bisogno di tempo perché questa ferita possa essere lenita”, ha detto Seccia durante l’omelia.
L’intero paese, con in testa le scuole e gli esercizi commerciali, si è fermato, onorando la scelta del sindaco Elio Ciccarese, che ha proclamato il lutto cittadino.
Marina Poci