A pochi giorni dal decimo anniversario della tragica scomparsa del giovane francavillese Francesco Ligorio, arriva il riconoscimento ufficiale di “vittima della criminalità organizzata” da parte del Ministero dell’Interno, così come previsto dalla legge 302/90.
Era l’11 novembre 2010. Il giovanissimo Francesco Ligorio, appena diciottenne, stava percorrendo la strada statale 7 seduto al fianco del suo datore di lavoro. Sembrava una giornata come tante. All’improvviso il Fiat Iveco su cui viaggiavano i due uomini veniva bloccato da un commando di banditi nei pressi dell’uscita Francavilla est. Non si trattava di una rapina, ma di una esecuzione. La vittima predestinata era il conducente del veicolo. I colpi di Kalashnikov esplosi, però, colpirono per sbaglio il giovane Francesco che morì sul colpo.
Pochi anni dopo l’omicidio, precisamente nel 2013, l’Associazione Libera inseriva Francesco Ligorio tra le vittime innocenti di mafia e si impegnava a sostenere, insieme all’Associazione “Impegno e Partecipazione”, mamma Mariangela nella sua battaglia per fare luce sull’agguato che ha visto spezzarsi la giovane vita di suo figlio.
Lo scorso 24 settembre si è concluso l’iter con cui il Ministero dell’Interno ha riconosciuto Francesco Ligorio quale “vittima della criminalità organizzata” e ha attivato tutte le misure risarcitorie previste dalla legge.
Ogni anno l’11 novembre si svolge una “Giornata della Memoria” per ricordare Francesco Ligorio. La manifestazione, organizzata dall’Associazione “Impegno e partecipazione” con il patrocinio del Comune di Francavilla Fontana, quest’anno si limiterà alla sola funzione religiosa a causa dell’emergenza sanitari