Vasche di raccolta di un frantoio scaricavano in un terreno: impianto sequestrato

I carabinieri Forestali della Stazione di Ostuni, hanno apposto i sigilli alle vasche di raccolta di un frantoio a pochi chilometri dalla “Città Bianca”.

Il sequestro penale probatorio ha interessato cinque vasche in cemento scoperte, asservite all’attività di molitura, una delle dimensioni di m. 3,30×1,80, le altre comunicanti in serie (una rettangolare di m 4,80×3,50 e tre circolari del diametro di m 1,50). Il sistema, attraverso un sistema di pompaggio e di sversamento al livello di troppo pieno, scaricava le acque provenienti dalla molitura e quelle del lavaggio del terreno in un terreno attiguo, di proprietà dello stesso titolare del frantoio.

L’impianto, raccogliendo anche le acque di dilavamento del piazzale, per cui sarebbe necessaria una specifica autorizzazione, rendeva tutto il miscuglio liquido un rifiuto, e perciò non riutilizzabile come sottoprodotto per la concimazione dei terreni agricoli. I Militari si sono inoltre riservati di far analizzare il residuo liquido rinvenuto nelle vasche sequestrate, onde verificarne con certezza la natura e l’ eventuale pericolosità.

Alla luce di tutto ciò, al titolare del frantoio, G.S. di anni 57, è stato contestato il reato di gestione illecita di rifiuti (raccolta e smaltimento) ai sensi dell’ art. 256, comma 1, del Testo Unico Ambientale, con deferimento alla Procura della Repubblica di Brindisi.