Al Museo Ribezzo di Brindisi “Salento: Civiltà contadina, storia passata e recente”

di Giancarlo Sacrestano

Sarà che noi siamo come le olive, diamo il nostro meglio quando siamo schiacciati, ma è sintomatico di un bisogno che non può essere represso, il fermento partecipativo che scuote le sotterranee radici della nostra comunità provinciale. Vessata dalle continue sottrazioni delle dotazioni finanziarie dal bilancio statale, la provincia di Brindisi, annaspando ed arrancando, grazie allo spirito di adattamento e di abnegazione dei lavoratori che resistono, mostra una vitale necessità di reclamare la sua esistenza. Il suo ruolo di collante delle tante e non propriamente omogenee municipalità che la compongono.
La previsione che alle provincie possa essere fornita una boccata di ossigeno sta forse nelle dichiarazioni del segretario del PD, Matteo Renzi, che ha risposto agli esponenti del suo gruppo parlamentare che è veramente necessario trovare i 695 necessari a saldare i debiti già costituitisi. Tra le giuste rivendicazioni e le azioni ridotte all’osso, l’Ente provinciale brindisino cerca di mostrare dignità.
Il Museo Archeologico “F. Ribezzo” di Brindisi, punta di eccellenza della cultura del territorio e il Lions Club International organizzano per venerdì 19 maggio, alle ore 18.30, piazza Duomo, a Brindisi, il convegno sul tema “Salento. Civiltà contadina, storia passata e recente”. Relazioneranno il prof. Eugenio Imbriani, docente di Antropologia culturale e Storia delle tradizioni popolari nell’Università del Salento, il dott. Cosimo D’Angelo, segretario dell’ordine degli Agronomi e Forestali della Provincia di Brindisi, e il dott. Giovanni Nardelli, presidente della cooperativa Risveglio agricolo. Interverranno il direttore del Museo “F. Ribezzo”, arch. Emilia Mannozzi, il Governatore distrettuale del Lions club, dott. Angelo Pio Gallicchio, e il presidente del Lions club Brindisi, Amedeo Fino.
Una iniziativa dall’alta significazione, che in un sol colpo omogenizza bisogni e risorse, potenzialità ed energie per il futuro. C’è un percorso frastagliato, che nel cittadino brindisino, principalmente quello residente nell’agro della piana di Brindisi, a cui difetta la necessaria consapevolezza di una identità culturale che si è trasmessa nei secoli, divenendo persino carattere dominante del suo modus pensandi, che lo ha portato ad un fatalistico approccio col divenire storico. “Cati piru ca ti mangiu” è marca rilevatrice di una ignavia endemica cui faceva già riferimento Carlo Ulisse De Salis Marschlins, l’autore svizzero di un Viaggio nel Regno Di Napoli. Un viaggio attraverso le nostre contrade. Alla ricerca dei paesaggi e del mare le nostre città. Osservava la natura ma volle conoscere l’indole degli abitanti, le manifatture cittadine e gli arnesi da lavoro.
Trascuro qui le sue suggestioni circa gli abitanti della nostra brindisi. (malacarni, giustificandoli con la malaria endemica) Il percorso del seminario al MAPRI è pertanto un punto essenziale alla comprensione – eseguita a più voci – della condizione in cui versa il nostro territorio e la sua risorsa naturale, l’agricoltura.
Per l’occasione sarà anche inaugurata una mostra su “Attrezzi agricoli della civiltà contadina dal ‘700 al ‘900”, allestita con materiale storico di proprietà della azienda agricola Vincenzo Pugliese di Brindisi. La stessa azienda curerà anche una particolare degustazione di prodotti locali. All’evento parteciperà Antonio Pugliese, classe 1935, agricoltore brindisino ancora in attività, che nei mesi scorsi ha fatto parlare di sé per aver ripreso gli studi all’età di 81 anni, superando gli esami di Licenza media. Attivo nel campo sociale, Pugliese insegna agricoltura presso alcuni istituti scolastici di Brindisi.