
Signore e signori, se pensavate che avreste visto qualcosa di originale in queste settimane al cinema, probabilmente vi sbagliate. Era il 1997 quando nelle sale usciva Men In Black (MIB) in cui la grandissima capacità attoriale e comicità di Will Smith ha permesso di fare faville al botteghino (e nei nostri cuori). Del resto nessuno resiste a Smith che fa rap o semplicemente si muove con fare da ragazzo del ghetto.
MIB International, il reboot del 2019 quindi manca di tante cose, ma prima di tutto di Will Smith, che era l’unico a poter far funzionare quella dinamica ironica mista a grottesco che la sceneggiatura aveva destinato a Men in Black. Una comicità abbastanza spicciola a dire il vero che, per carità, c’era sin dai primi film della saga ma non risultava così fuori luogo come invece fa oggi.
Ci sono gli alieni, che si mischiano in maniera del tutto naturale con gli umani, non sono più mostruosi e quasi inquietanti ma anzi risultano degli adorabili pupazzetti da portarsi dietro e accarezzare all’occorrenza. Sembra quasi che da action movie qual era, contornato da colonna sonora niente male, il film abbia preso quasi le sembianze di un prodotto per bambini.
Molly è una ragazza che da piccola ha avuto un incontro ravvicinato con un alieno (pupazzetto sulle sfumature del viola) e, dopo aver scoperto l’esistenza degli uomini in completo nero, decide di dedicare tutte le sue forze per entrare a far parte della squadra di eroi. La cravatta e gli occhiali da sole sono sempre quelli, in pieno American style che ci fa vedere chiunque (anche il personaggio più insignificante) come un macho che non deve chiedere mai. Molly (Tessa Thompson) riesce comunque ad entrare a far parte dei MIB, inizia un periodo di prova che si trasformerà in una vera e propria missione al fianco dell’agente più noto di tutti, H (interpretato da Chris Hemsworth) che è il classico bello e impossibile. Lavora quasi sempre per conto suo ma scherza in continuazione e non sembra mai voler prendere niente sul serio. Anche qui perplessità: il film, sulla carta, sembra voler esplicitamente prendere una piega “femminile”, con tutte le sue forze tenta di inserire una Emma Thompson come uno dei responsabili dei MIB e la stessa Molly come effettiva protagonista. Il risultato però si rivela un nulla di fatto: il film continua a chiamarsi Men in Black ( invece di Men&Women) e il partner maschio non sembra voler allentare la presa nella sua eroica missione di salvare il mondo. Ritenta, sarai più fortunato.
La coppia Hemsworth-Thompson però è una di quelle che funziona, o almeno così ci era sembrato quando prese parte al film “Thor: Love and Thunder”. Qui la chimica sembra un po’ soffocata dalla sceneggiatura e dai dialoghi la cui ironia, possiamo ripeterlo, non fa ridere neanche sotto sforzo. In ogni caso è un film piacevole, ci sono effetti speciali, azione e inseguimenti. Forse per gli alieni questo significa capolavoro, chi può dirlo.