«Io, salva grazie alla prevenzione, ora assisto psicologicamente i malati di cancro»

Lucia Pezzuto per il7 Magazine

Ho scoperto di avere il cancro a trent’anni, una semplice ecografia mi ha salvato la vita, oggi la prevenzione può fare la differenza”. Questa è la storia di Manuela Caloro, una giovane donna, oggi psico oncologa presso l’Unità di Oncologia dell’ospedale Perrino di Brindisi, viva grazie ai controlli medici. Ottobre, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, ci ricorda come un semplice esame possa fare la differenza tra la vita e la morte. Lo sa bene Manuela che giovanissima ha affrontato e sconfitto il cancro. La sua è stata una battaglia molto dura contro un male aggressivo che le ha cambiato la vita ma dal quale ha poi saputo trarre il meglio di se stessa, oggi con il suo lavoro aiuta gli altri ad affrontare la malattia al fianco di medici oncologi. La sua storia comincia a trent’anni, in una giornata come tante altre, una di quelle che non ti aspetti ma che all’improvviso segnano la tua vita per sempre.

“Ho scoperto di avere il cancro a trent’anni, ero giovane e per questo non facevo prevenzione, però sapevo di avere delle cisti al seno ed ogni tanto facevo dei controlli. Me ne sono accorta da sola- racconta Manuela- Una sera ero seduta sul divano e toccandomi vicino all’ascella ho sentito una pallina. Sono andata subito dal mio medico curante che mi ha fatto fare un’ecografia, l’esito era sospetto ed allora abbiamo deciso di approfondire la cosa con una mammografia”. L’ecografia è il primo passo per accertarsi che sia tutto apposto ma se così non è la mammografia è lo step successivo per approfondire i sospetti che possono sorgere davanti alla presenza di un nodulo o una ciste anomala. L’esito della mammografia per Manuela non lascia dubbi e l’intervento dei medici è praticamente immediato. La presenza del tumore rapportato alla sua giovane età rende ancora più urgente l’asportazione. Il cancro è aggressivo. “ Era il 28 agosto del 2008 quando mi sono sottoposta ad intervento chirurgico per l’asportazione del tumore. Sono date che non ti dimentichi- dice Manuela- Sono stata operata a Forlì e dall’esame istologico è risultato che si trattava di un carcinoma triplo negativo, il tumore più brutto e insidioso soprattutto a quell’età. Ho iniziato la chemio terapia a Lecce, ho fatto anche sei mesi di radio terapia. Nel frattempo mi sono sottoposta ad una terapia sperimentale. All’epoca non c’erano i farmaci che ci sono oggi. Purtroppo lo studio risultò negativo. Di questa terapia subivo solo gli effetti collaterali. Forti emorragie. Sono stati mesi terribili, nausea, vomito, debilitazione, perdita dei capelli”. Il cancro e la terapia demoliscono fisicamente Manuela ma non il suo spirito, la voglia di farcela. “E’ stato un anno difficile eppure mi sono chiesta quale fosse il senso di tutto questo. Il problema è che il cancro non ha un senso- dice- Il cancro ti distrugge e basta ed io ero a pezzi dovevo fare i conti anche con le limitazioni fisiche, non ero in grado neppure di fare una passeggiata . A trent’anni sei affamata di vita ed è difficile accettare tutto questo. Il cancro ti mette di fronte a quello che siamo, alle tue debolezze.

La vita di prima semplicemente non c’è più”. Affrontare questo percorso non è semplice e non sempre si trova l’aiuto nelle persone che ti sono affianco. Questo è un rammarico grande per Manuela: “Molti amici durante la malattia sono spariti, questa cosa mi ha fatto male. E’ nei momenti difficili che si ha bisogno di supporto, di condividere. Anche la famiglia ti guarda diversamente. Ancora oggi mia madre si preoccupa perché ha paura di perdermi”. Manuela vince la sua battaglia contro il cancro ma non è soddisfatta, vuole, come dice lei, dare a tutti i costi un senso a quello che le era accaduto. “Mi sono laureata, ho fatto una specializzazione in psicologia e poi sono andata nel reparto di Oncologia dal professor Cinieri- racconta- Li ho presentato il curriculum e li ho detto che quello che non c’era scritto e che avevo avuto il cancro e che sapevo cosa significava ammalarsi. Così ho cominciato a lavorare come psico oncologa. Al termine del primo giorno di lavoro mi sono messa a piangere , volevo mollare. Poi mi sono fatta forza, ho reagito”.

Il lavoro di Manuela è prezioso, lei più di altri comprende le difficoltà e le paure di chi affronta la battaglia contro il cancro. “Oggi lo posso dire, il cancro mi ha regalato questo: il mio lavoro, la possibilità di aiutare gli altri ad affrontare la malattia. Io posso rassicurali, accompagnarli nel percorso loro e le famiglie. Non posso restituire la vita alle persone ma posso aiutarle a non sentirsi da sole- dice- Quando stavo male non volevo stare sola e soprattutto non volevo leggere negli occhi di chi mi amava la paura”. Il lavoro non è stato l’unico dono che Manuela ha avuto nella sua vita, ce ne è stato un altro, di sicuro ancora più grande: suo figlio Daniele. “Durante la terapia mi hanno messo in meno pausa con una semplice puntura. Questo mi ha permesso oggi di essere madre . All’epoca se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto. Per me è stato un vero miracolo- dice- Quando ho scoperto di essere incinta ero felice, il mio ginecologo, il dottor Cisaria, mi consigliò di fare il test genetico sul sangue. Avevo 40 anni , avevo fatto troppe terapie, anche la chemio e aveva il timore che tutto questo avesse lasciato degli strascichi. Non ho avuto esitazioni ho fatto il test. Qualche giorno dopo mi hanno chiamata e mi hanno detto che era tutto apposto e mi chiesero se volevo sapere il sesso del bambino , io ho detto di si, era un maschio. E’ stata la prima volta che ho pianto in vita mia. Con Daniele ho scoperto un altro significato della vita. E’ stato quel pezzo del puzzle che mancava”.

Ottobre è il mese rosa quello dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Grazie alla Campagna Nastro Rosa, per tutto il mese di ottobre, sarà possibile sottoporsi a visite senologiche gratuite presso le associazioni provinciali LILT e i circa 400 ambulatori attivi sul territorio nazionale, dove si daranno anche consigli, trovare materiali informativi e l’opuscolo dedicato, nonché partecipare alle molte iniziative che ogni LILT Provinciale sta preparando. Per farlo è necessario prenotarsi al numero verde SOS LILT 800 998877, dove si possono anche ottenere informazioni e indicazioni riguardo le proprie necessità. Secondo i dati della Lilt, i tumori mammari rappresentano il 30 per cento della totalità di tumori maligni diagnosticati alle donne. Nel 2019 i nuovi casi di carcinomi della mammella stimati in Italia sono stati 53.200. La sopravvivenza a 5 anni delle donne con tumore alla mammella è pari all’87 per cento.
“Ancora oggi sono convinta di essere stata fortunata e che se non mi fossi accorta per tempo di quella pallina sotto l’ascella forse ora non sarei qui. La prevenzione è importante per questo. Molte donne hanno paura di sapere e per paura non fanno i controlli. Non c’è nulla di più sbagliato. Andiamo dal dentista per prevenire le carie perché non andare dal medico a fare una ecografia per prevenire il cancro- conclude Manuela- Se si ha la fortuna di scoprire il tumore quando è ancora piccolo è meglio ed è anche più facile che le terapie ormonali e la chemio abbiano effetto. La prevenzione è l’arma più potente contro il cancro perché fa la differenza tra la vita e la morte”.