Zizzi: “A proposito di quei marziani in municipio”

Dal capo di Gabinetto al Comune di Brindisi, Nicola Zizzi, riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta in risposta a un editoriale scritto da Vittorio Bruno Stamerra su altra testata

Sig. Stamerra, le confesso che, pur ritenendomi un osservatore curioso e interessato della stampa e delle opinioni locali, da un po’ di tempo non riuscivo più a leggerla, per la leziosità e la supponenza che costituiscono ormai la sua chiave di osservazione della cronaca locale. Le opinioni diverse ci stanno, la politica contempla posizioni anche strumentali quando c’è da criticare l’avversario, ma vestire i panni dell’intellettuale per arrogarsi la pretesa di pronunciare il “verbo” quando si attaccano gli avversari, oltrepassa i limiti del subdolo.
Così quando, giorni fa, ho letto l’articolo di Gianmarco Di Napoli a proposito di botteghe e bottegai, non riuscivo a comprendere la ragione di un attacco così verbalmente duro. Tutte cose vere e conosciute ma, messe in quella sequenza e tirate fuori così….. proprio non capivo il perché.
Poi ho letto il suo articolo che aveva generato quella reazione ed ho capito. Ho capito ed ho subito pensato a quella memorabile scena de “La grande bellezza” di Sorrentino, in cui Jeff Gambardella, alias Tony Servillo, riduce letteralmente “a pezza” una intellettuale della sinistra che poco prima aveva magnificato se stessa. Solo che nel film, quella donna si ritirava di buon ordine con qualche lacrimuccia, lei invece, piuttosto che meditare sulla salutare musata tra i denti appena presa, pensa di rincarare la dose e di allargare il raggio dei suoi bersagli, individuandone altri tra quelli che ritiene vicini alla sua parte avversa e magari meno capaci di reagire allo stesso modo.
Sig. Stamerra, io non so se a suo tempo la sua assunzione ad impiegato del Comune di Brindisi, con mansioni di sportellista ai certificati anagrafici, fosse seguita ad un concorso pubblico da lei vinto, e se in questo concorso lei abbia riportato punteggi doppi o tripli rispetto ad altri candidati meno bravi di lei. O se, magari, quella assunzione fosse stata il semplice effetto di una delibera assunta da una amministrazione così sagace ed esperta da capire che così si sarebbe assicurata un apporto professionale di altissimo livello. Semplicemente non lo so, anche se, giusto per deduzione, una mia opinione ce l’avrei.
Ma, se ne faccia una ragione, se lei, come scrive nel suo articolo, ove oggi fosse stato Sindaco di Brindisi, avrebbe ritenuto di non poter scommettere neanche un centesimo sulla competenza e lealtà del sottoscritto, nella scelta dei suoi dirigenti, forse la attuale Sindaca qualche centesimo ha ritenuto di scommetterlo. E nel fare questa scelta, la ha fatta assumendosene la responsabilità politica e lasciando assumere al soggetto prescelto la responsabilità e l’impegno di dimostrare di averne meritato la fiducia o meno.
Ma lei osserva: la sindaca ha ruotato il capo di gabinetto precedente, nominando al suo posto colui che, nel concorso espletato all’epoca, ha riportato un punteggio più basso, addirittura la metà dice lei, aggiungendo un efficace punto esclamativo….. Ora, premesso che riconosco al collega che mi ha preceduto nell’incarico una grande competenza, preparazione e professionalità, mi vuole spiegare la pertinenza della sua osservazione? I valori delle persone sono consacrati da un voto riportato in un esame oppure dalla prova della competenza, correttezza e capacità che riescono a dare ne corso della loro carriera?
Quanto poi ad alcune questioni di merito da lei poste ed alla supposta mancanza di informazioni e documentazioni fornite alla attuale amministrazione, sappia che sulla vicenda “zona ex Pol”, nelle decisioni assunte quella “memoria storica” è stata ben conservata da chi le scrive e rappresentata correttamente ed esaustivamente, a partire dal progetto “Iri-Bonifiche” proposto negli anni ’80 da quella intellighentia, che lei ben conosce, vicina al Ministro Signorile, poi riferendo della proposta n.1 di BrindisiProdest del terminal passeggeri su via Spalato, e del progetto “Valigia delle Indie”, degli anni ’90, con annesso tombamento del canale Patri ed espansione urbanistica dell’invaso, per giungere ai giorni nostri con il tentativo di realizzare un complesso residenziale, con tanto di rada per far ormeggiare ai fortunati residenti le loro barche. E’ da decenni che i soliti noti mirano a lottizzare quell’area, dimenticando, tra l’altro, che si tratta di demanio marittimo che, al massimo, potrebbe essere dato in consegna al Comune, ma mai sdemanializzato. Pug o non Pug, vi sono leggi dello Stato che sarebbe opportuno conoscere.
Ma tutto questo è stato relazionato alla Sindaca, così come tutti gli atti precedenti e successivi all’Accordo di Programma del 1999 con Marina ed Autorità Portuale, compresi gli addendum firmati nel dicembre 2012 e marzo 2016 che, se attuati, avrebbero dirottato in favore della Marina Militare l’intero finanziamento Cipe da 17 milioni di Euro, inizialmente destinato in parte alla bonifica dell’area ex Pol.
Sig. Stamerra, quella decisione che lei etichetta come frutto di “ignoranza e pressapochismo” è tutto meno che questo. Si può dissentire su quella decisione, ma a nessuno è consentito negare che è stata assunta ben conoscendo e rappresentando i fatti, le norme e gli interessi in gioco.
Certo, sig. Stamerra, anche gli interessi in gioco.
Gli intellettuali, gli osservatori ed i notisti politici sono necessari e vitali per mantenere lo spirito critico e per riflettere sulle scelte di chi ci governa, ma forse anche in questo campo Brindisi meriterebbe di meglio.

Nicola Zizzi (Capo di Gabinetto Comune di Brindisi)