La procura generale di Lecce ha chiesto la condanna a sei anni e sei mesi di reclusione per Massimiliano Oggiano, ex consigliere comunale e provinciale, accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’inchiesta sul clan brindisino della Sacra corona unita, quello che faceva capo ai fratelli Giovanni e Raffaele Brandi. Oggiano in primo grado è stato assolto da tutte le accuse.
Il pg ha anche chiesto un aumento delle pene per gli altri imputati che in primo grado erano stati già condannati per accuse che vanno dall’associazione mafiosa, al racket delle estorsioni e allo spaccio di droga. Tra i personaggi più importanti, oltre ai fratelli Brandi (Giovanni fu condannato a più di 13 anni e Raffaele a più di 16) nel processo sono coinvolti anche i fratelli albanesi Arben e Viktor Lekli, meglio noti come i “fratelli semaforo”, che per anni gestirono il transito delle auto sotto il ponte del canale Patri.
Il processo d’Appello è iniziato addirittura nel 2012, interrompendo di fatto l’attività politica di Oggiano, inserito nell’elenco degli “impresentabili” da Rosy Bindi. Oggiano dal canto suo si è sempre detto fiducioso nella giustizia. E i giudici di primo grado gli hanno dato ragione.