Nelle tasche dello Stato l’Imu delle aziende brindisine

BRINDISI – Imu, Tares, Taser, Service Tax. Al netto dell’esultanza con cui il governo ha annunciato nel tardo pomeriggio di ieri tra manifestazioni di giubilo e volti soddisfatti l’abolizione dell’imposta unica municipale, quello che nei fatti resta è solo uno stato di gran confusione. Un’incertezza le cui conseguenze rischiano di ricadere, ancora una volta, sui soli Comuni che da poco più di 24 ore galleggiano sospesi nella più totale indeterminatezza.
Quel che ora sindaci, assessori e dirigenti sanno è che in cassa verranno meno delle entrate. E che queste saranno tuttavia compensate dagli introiti di nuove tasse. Quali? E in che entità saranno versate? Da chi? Con che modalità? Interrogativi che da ieri assillano l’assessore comunale di Brindisi al bilancio Carmela Lo Martire, che ammette: “Quando ho sentito l’annuncio, sono rimasta un po’ così”, di stucco. “Ho passato tutta la notte a pensare alle conseguenze di questa decisione. Che ora rischia solo di rallentare i nostri programmi, come d’altronde quelli di tutti i Comuni”.
Il punto è che non sapendo quante e quali risorse entreranno nelle casse comunali con le nuove, eventuali tasse, nessuna amministrazione potrà programmare alcunché. E questo il governo lo sa bene: “Non a caso – osserva l’assessore Lo Martire – nello stesso momento in cui è stata annunciata l’abolizione dell’Imu, è stato anche prorogato di ben 2 mesi il termine per la chiusura dei bilanci di previsione. Il governo insomma sa, che con l’incertezza creata dall’annuncio di ieri, i Comuni avranno nelle prossime settimane serie difficoltà a programmare le spese. Se avessimo una palla di cristallo allora potremmo prevedere il futuro, sapere quanto incasseremo, quando e con quali tasse. Ma non ne abbiamo”.
E una palla di cristallo, a proposito di Imu, potrebbe aiutare il Comune di Brindisi a sciogliere un’altro, districato nodo: i milioni di euro di Imu 2013 versati dalle grandi aziende presenti sul territorio di Brindisi, e che lo Stato ha sfilato dalle casse comunali promettendo di restituire il tutto entro poco tempo con un fondo di perequazione. “Ad oggi – lamenta l’assessore Lo Martire – di quel fondo di perequazione non abbiamo visto un solo euro. Ed è strano. All’inizio se ne parlava con una certa costanza, poi sempre meno. E ora non se ne parla più. Io stessa chiamo ogni giorno a Roma per capire che fine abbiano fatto i nostri soldi. C’è una signora che mi risponde, ogni volta più disperata. Mi dice che lì di questo fondo di perequazione non si sa nulla. E questo silenzio comincia seriamente a preoccuparmi visto che parliamo di ingenti somme. La sola Enel ha versato 6 milioni di euro. Ma ci sono tante altre aziende che pagano somme non di molto inferiori”. Risorse che spettavano a Brindisi, ai suoi cittadini. Ma che lo Stato ha preso per sé, promettendo di restituirle. Un giorno.

Emilio Mola