Maggioranza, Consales si concede altri cinque giorni per scongiurare la crisi

Slitta dal 30 dicembre al 4 gennaio il vertice di maggioranza che dovrà diradare le nebbie addensatesi attorno al futuro dell’amministrazione guidata da Mimmo Consales. A fissare la data, è stato lo stesso primo cittadino, che si è concesso così altri cinque giorni – capodanno incluso – per consultare tutti i partiti della coalizione sulla possibile (ma per nulla scontata) crisi politica che lo attende al rientro dalle festività.

La fase prenatalizia del confronto politico interno al centrosinistra si è chiusa con l’ultimatum lanciato dal Nuovo Centrodestra e da Noi Centro. I partiti guidati da Massimo Ferrarese hanno posto un aut aut, rispetto al quale non intendo muovere un solo passo indietro: o l’azzeramento totale della giunta, o il ritorno al voto. Per i centristi tanto le numerose inchieste giudiziarie che hanno colpito in questi mesi diversi componenti della squadra di governo (il solo sindaco è stato raggiunto da ben tre avvisi di garanzia in meno di un anno), quanto un certo immobilismo amministrativo, starebbero indebolendo l’immagine dell’amministrazione comunale: danneggiando, di riflesso, la città. Un logorio al quale la compagine di governo potrebbe sottrarsi semplicemente avviando una nuova fase della legislatura, partendo proprio da un radicale rinnovamento della giunta.

Ma niente semplici rimasti. Ai centristi l’idea lanciata da Consales nel corso dell’ultima riunione di maggioranza, di rimescolare le deleghe lasciando però al loro posto tutti gli assessori non è piaciuta affatto. Anche perché, nel corso della riunione tenuta dagli stessi partiti appena 24 ore prima, si era deciso ben altro: e cioè l’azzeramento della squadra di governo. Poi il Pd ha cambiato idea, chiedendo che i suoi assessori non fossero toccati dal rimpasto, e scatenando così il disappunto, se non l’ira, degli alleati.

Messa a verbale l’inattesa frenata dei democratici, i centristi hanno allora preso in mano le redini della situazione, lanciando l’ultimatum: o azzeramento, o crisi. Una posizione che ha subito raccolto il sostegno anche di altri esponenti della maggioranza, fra i quali Francesco Cannalire e Francesco Renna. In difficoltà il gruppo consigliare del Pd che, seppur favorevole all’azzeramento, non può non tener conto dell’orientamento del resto della dirigenza, che la pensa in tutt’altro modo. La palla passa quindi ora nelle mani del primo cittadino che, in quanto eletto direttamente dai suoi cittadini, dovrebbe dar conto solo a loro della composizione della sua giunta.