“A dirigenti e Cda i soldi dell’istituto per i meno fortunati”

Per prevenire l’emarginazione e il disagio sociale, a Brindisi, esiste un’istituzione ad hoc gestita dal Comune, il cui direttore, il responsabile e tutti i componenti del Cda, da sempre, svolgono il nobilissimo incarico a titolo completamente gratuito. O forse svolgevano, dal momento che presto, se l’indirizzo imboccato non dovesse mutare, lo spirito volontaristico della missione potrebbe cedere il passo a congrui emolumenti e gettoni di presenza.

A rivelarlo è il consigliere comunale di Noi Centro Cosimo D’Angelo, membro della sesta commissione consiliare la quale in queste ore starebbe lavorando alla revisione dell’atto istitutivo dell’organo per garantire a tutti i suoi componenti un sostanzioso ritorno economico. E precisamente: 10mila euro lordi all’anno per il direttore, altri 10mila per il responsabile amministrativo e un gettone di presenza di 33 euro (a seduta) per ognuno dei tre componenti del Consiglio d’Amministrazione.

Somme che sarebbero sottratte ai 78mila euro previsti in bilancio per il funzionamento di tutta l’istituzione.
Per D’Angelo, dati i tempi che corrono, uno schiaffo a chi soffre il disagio delle difficoltà economiche, a chi corre il rischio dell’emarginazione. E se esistesse un momento particolarmente sbagliato per sottrarre fondi a un organo nato per i meno fortunati, e dirottarli nelle tasche di chi dovrebbe aiutarli, quel momento è proprio questo. Soprattutto alla luce del fatto che, fino ad oggi, tutte le attività dell’organismo in questione sono state puntualmente realizzate senza che mai si presentasse la necessità di pagare qualcuno.

“Per vari motivi – scrive D’Angelo nella sua interrogazione – non sempre imputabili al Comune di Brindisi, non si riesce ad attivare un efficiente risposta ai gravissimi bisogni dei concittadini, che sempre più spesso ed in numero sempre maggiore si rivolgono agli sportelli sei Servizi Sociali. Se pur meritevole di attenzione, la proposta di riconoscere un gettone di presenza, così come un ‘quid’ economico ai componenti dell’ente strumentale, ritengo sia inopportuna e non sia coerente con quanto dichiarato dal Sindaco Consales in più occasioni e, pertanto, vi chiedo di rinviarne la discussione ad un momento più idoneo”.

E lancia la sua proposta: “Sarebbe, magari interessante spendere quei soldi disponibili (circa 78mila euro) in un progetto che possa portare nelle scuole elementari e materne, docenti capaci di diffondere a tutti i bambini il linguaggio L.I.S. (Lingua dei Segni Italiana), in modo da permettere a quelli meno fortunati, di integrarsi completamente nella società nella quale vivono, oltre a permettere seriamente alla scuola ad iniziare ad abbattere le barriere comunicative già nei primi anni di vita degli studenti”.
Non resta che attendere.