La nuova mini-Provincia di Brindisi potrebbe nascere con un accordo trasversale fra le tre compagini politiche che possiedono il maggior numero di consiglieri comunali: Pd, Forza Italia e Ncd, piuttosto che farsi la guerra mettendo insieme tre diverse liste sembrano intenzionati a presentare un listone unico e blindato che dovrebbe rendere meno choccante il ridimensionamento di un ente che perde il ruolo centrale avuto finora.
Venerdì 29 agosto ci sarà un vertice al quale parteciperanno Maurizio Bruno per il Pd (il sindaco di Francavilla Fontana è avviato a essere proprio lui il nuovo presidente), Luigi Vitali per Forza Italia e Ciro Argese per Ncd.
Se l’accordo andrà in porto l’assetto dell’Amministrazione provinciale (in carica sino a quando il governo non ne deciderà la definitiva eliminazione), al Pd dovrebbero andare il presidente e quattro consiglieri, più uno a testa a Sel e ai socialisti. Due consiglieri andrebbero a Forza Italia (uno dei quali potrebbe assumere il ruolo di vicepresidente), uno a Fratelli d’Italia e uno a Puglia Prima di Tutto. E altri due al Nuovo Centro Destra di Massimo Ferrarese.
Di fatto Forza Italia entra a fare parte di quel laboratorio Brindisi che era nato proprio con le elezioni alla Provincia nel 2009, l’ultima scelta direttamente dai cittadini.
Per i partiti determinare quali consiglieri comunali inserire nel listone blindato e dunque di fatto farli diventare consiglieri provinciali non sarà un problema di poco conto perché di certo le pressioni saranno numerose.
Per risolvere la questione è possibile che vengano effettuate delle mini-primarie presso le segreterie provinciali dei partiti. Ma è ovvio che alla fine ogni compagine deciderà quale sia il sistema migliore per evitare polemiche interne e pericolosi ammutinamenti.