
Maurizio Friolo, consigliere regionale di Forza Italia, viene disconosciuto proprio a casa sua, a Torre Santa Susanna. Il gruppo consiliare del suo partito non ha gradito l’imposizione di Raffaele Dandria come suo vicario (Friolo è commissario cittadino di Fi a Torre). Dandria, noto professionista, viene considerato collegato a Luigi Vitali la cui alleanza con Friolo evidentemente comincia a provocare le prime crepe in una cittadina nella quale finora ogni diktat era stato rispettato. Durissima la nota firmata da Tony Epifani e Sabrina Missere, consiglieri comunali Fi, che dichiarano di fare riferimento direttamente a Raffaele Fitto, deleggittimando di fatto il duo Friolo-Vitali in una delle roccaforti di Forza Italia.
“Apprendiamo con stupore ed ironia dagli organi di stampa, che Maurizio Friolo, commissario cittadino di Forza Italia, intende avviare il processo di rinnovamento del partito nominando un suo vicario.
La presunzione di poter nominare e di poter decidere per nome e per conto, è un vero e proprio abuso, non condiviso da tutti i tesserati e sostenitori del Partito.
In Forza Italia è in corso il tesseramento che scadrà il 31 ottobre 2014 e che porterà al Congresso Cittadino.
In quel Congresso sarà tracciata la linea politica del Partito, soprattutto in vista della prossima tornata elettorale amministrativa, che, come sostenuto dal nostro leader Raffaele Fitto, non potrà prescindere dal passaggio attraverso le Primarie.
Pertanto ci dissociamo dalla condotta politica e gestionale del Commissario, ma soprattutto rimango sconcertato che un professionista come il Dott. Dandria, abbia potuto accettare tale insignificante nomina, sia perché priva di potere e contenuti, ma soprattutto perché non espressione dei tanti già tesserati e sostenitori di Forza Italia.
Il Gruppo Consiliare, come da sempre avviene, continuerà la sua linea politica con la fermezza dell’azione di opposizione al governo locale, in accordo con i massimi Rappresentati Parlamentari del territorio, in attesa che il prossimo Congresso Cittadino tracci una condivisa linea politica”.