Ferrarese (Ncd) a Vendola: “Basta penalizzare il grande Salento. Si dia il via alla Taranto-Lecce”

“Nell’incontro con il Ministro Lupi avvenuto lo scorso Agosto, abbiamo affrontato la problematica relativa alla superstrada Taranto-Lecce (ss 7ter bradanico salentina) che per ritardi non ha eguali in Italia se non quella della Salerno-Reggio Calabria e da quel momento ho iniziato gli incontri propedeutici ad accelerare la realizzazione di questa infrastruttura importante per il rilancio del territorio e del relativo turismo”. E’ quanto ha dichiarato il coordinatore regionale Ncd, Massimo Ferrarese, a margine dell’incontro odierno avvenuto presso il ministero delle infrastrutture.
“Oggi, dopo altri incontri avvenuti in questi mesi al ministero, sempre per lo stesso motivo – ha aggiunto Ferrarese – insieme al capo della struttura tecnica del ministero delle infrastrutture, ing. Ercole Incalza, ho incontrato il direttore dell’Anas, ing. Alfredo Baio. Siamo in dirittura d’arrivo. Già a Dicembre di quest’anno potrà essere bandita la prima gara per il secondo stralcio della Manduria-Lecce nel territorio di San Pancrazio Salentino per un importo pari a 50 mln di euro e nei primi mesi del 2015 potranno anche essere appaltati i lavori per il tratto Fragagnano-Manduria per altri 60 mln di euro.
La mia grande soddisfazione però viene ridotta in quanto Ho appena appreso che la Regione Puglia quantunque nel 2012 avesse firmato un accordo di programma quadro con il ministero delle infrastrutture e quello dello sviluppo economico, ha da poco rilasciato parere negativo per la realizzazione di questa arteria così importante per il rilancio del grande Salento e per il quale si perderebbero automaticamente non solo questi 110 mln di euro, ma anche altri 200 mln che automaticamente non sarebbero più impegnati per finire questa superstrada.
Dato che la prossima settimana è stato fissato un incontro tra ministero e Regione – ha concluso il coordinatore regionale NCD -, mi muoverò affinché i Presidenti delle Province e i sindaci dei comuni interessati sollecitino la Regione affinché modifichi un parere che farebbe perdere non solo centinaia di milioni di euro con i relativi posti di lavoro per cinque anni, ma ancora una volta e soprattutto una grande possibilità di crescita per questo territorio”.