Vitali incaricato di far fuori il suo ex leader Fitto. Ferrarese invita alla pace ma diventa l’ago della bilancia

Per eliminare Raffaele Fitto da Forza Italia, Berlusconi ha deciso di indebolirlo nella sua terra, la Puglia, da dove è partito per costruire tutti i suoi successi politici. E per demolirlo ha scelto di riesumare Luigi Vitali, l’ex deputato che sembrava destinato al pensionamento, affossato nella corsa al Consiglio superiore della magistratura dove la sua elezione appariva scontata, e che invece torna alla ribalta addirittura con i gradi di commissario regionale.

Non ha scelto uno qualunque, Berlusconi. Ma l’uomo che in Puglia era stato forse più vicino a Fitto, supportandolo – essendo avvocato penalista – persino nelle sue diatribe giudiziarie. L’uomo che l’ex governatore aveva scelto per la gestione di Forza Italia in provincia di Brindisi, a prescindere dai pessimi risultati elettorali rimediati negli ultimi anni.

La politica è così. Due grandi amici che ora si trovano contro e due nemici che si ritrovano, loro malgrado, allo stesso tavolo. Perché Berlusconi ha scelto di candidare alla presidenza della Regione Puglia  quel Francesco Schittulli (ex presidente della Provincia di Bari) che l’Ncd di Massimo Ferrarese aveva indicato da tempo come governatore. Forza Italia che punta su un candidato scelto da altri e Vitali che a questo punto, dopo aver pubblicamente attaccato, criticato e tentato di delegittimare in tutti i modi l’ex amico Ferrarese, si ritrova ora non solo a programmare con lui la prossima strategia elettorale ma anche a ritrovare in lui il possibile ago della bilancia nella coalizione di centrodestra.

Perché se è chiaro che si va verso una possibile rottura tra Vitali e Fitto, il quale non potrà far altro che presentare una sua lista di candidati alla Regione nell’ipotesi plausibile che ai suoi uomini non sarà consentito di candidarsi con Forza Italia, è altrettanto prevedibile che il sostegno dell’Ncd all’uno o all’altro inciderà nello spostamento degli equilibri interni alla coalizione. E nelle possibilità di successo.
Ferrarese lo ha capito bene e gioca d’anticipo cercando di riportare il centrodestra sul binario dell’unità:

“Ci auguriamo che la nomina del nuovo commissario regionale di Forza Italia rappresenti per quel partito un’occasione di ricongiungimento dei valori e dei progetti del centrodestra pugliese e non l’occasione di ulteriori frazionamenti”, scrive in serata Ferrarese. “Per costruire un futuro ambizioso, infatti, non si può prescindere dal contributo di chi ha avuto, e ha tuttora, un ruolo determinante”.

Il coordinatore regionale dell’Ncd insomma non chiude la porta a Vitali ma invita Forza Italia a non commettere l’errore di avere Fitto come avversario e investe il partito di Berlusconi di una responsabilità precisa: ”La Puglia non sia costretta a pagare il dazio delle contrapposizioni esistenti in Forza Italia a livello nazionale.  Solo restando uniti Francesco Schittulli sarà il nuovo presidente della Regione”.

Vitali dal canto suo fa capire che Berlusconi gli ha già indicato la strada: “Lavorerò per aggregare e riavvicinare al partito tanta gente che se ne era allontanata e aprendo a volti nuovi”, annuncia. E dietro la sua porta c’è già la fila di chi disconosce Fitto per un posticino in assise.

Lo strano destino di queste elezioni regionali passa per Francavilla. La città di Vitali, la città di Ferrarese, la città in cui potrebbe decidersi, almeno in parte, il destino nazionale di Forza Italia.

Gianmarco Di Napoli