Non è più il tempo di Mele: scaricato dal Pd, ritira la candidatura a sindaco

L’ex sindaco di Carovigno Mimmo Mele, cede il passo e rinuncia alla ricandidatura dopo il veto del Partito democratico ad allearsi. Non sarà lui, dunque, a guidare il raggruppamento di liste civiche con cui nel 2013 diventò primo cittadino di Carovigno, salvo poi lasciare dopo 18 mesi, dimettendosi nello scorso mese di febbraio. L’ipotesi di un appoggio del Pd locale per una riconferma al Palazzo di Città è stata bocciata dal segretario regionale e candidato presidente della Puglia, Michele Emiliano, che ha fatto intervenire direttamente il capogruppo in Consiglio regionale Pino Romano. Alla fine l’appoggio è stato negato per una scelta “etica”.

Mele era finito infatti nei guai dopo la storia della notte con la escort Francesca Zanobi passata nel 2007 all’hotel Flora di Roma. La donna si sentì male e intervenne un’ambulanza del 118 per soccorrerla. Mele allora era deputato dell’Udc e la vicenda ebbe grande clamore. Per quella vicenda Zanobi è stata condannata a un anno e otto mesi (pena sospesa) con l’accusa di estorsione per aver chiesto soldi o un contratto televisivo per ritirare la querela sporta per aver consumato quella notte droga portata in albergo, a suo dire, dallo stesso Mele.

Per quest’accusa pende ancora un giudizio in cui l’ex sindaco è imputato. Pur essendo il reato prescritto, l’imputato ha precisato di aver “chiesto la sentenza”. “Non cerco prescrizioni ma una sentenza piena di assoluzione”, ha detto Mele. Sul piano politico, ha comunque deciso di lasciare spazio a un giovane candidato, il 34enne Massimo Lanzilotti. Rimangono gli strascichi della polemica anche se ormai il dado è tratto.