Ferrarese: “Già cinque anni fa scelsi di non votare la Poli Bortone. E per motivi meno gravi”

Pur non rispondendo direttamente a Luigi Vitali (cosa che non fa da dieci anni), il coordinatore regionale di NCD-AP Massimo Ferrarese commenta sulla sua pagina Facebook il suo presunto cambio di rotta nei confronti della Poli Bortone della quale sostiene l’incandidabilità, in quanto imputata di peculato. Ferrarese ricorda che già cinque anni addietro, nonostante la Poli fosse il candidato governatore di riferimento del suo partito non votò e “solo” perché nella sua lista c’erano personaggi coinvolti in inchieste della magistratura.

Questa la nota diffusa da Ferrarese su Facebook: “Se l’efficacia di un messaggio viene misurata dal numero delle reazioni contrarie che scatena, è chiaro che le mie valutazioni sull’inopportunità della candidatura a governatore di un imputato per peculato hanno colpito davvero nel segno. 

Tra cinguettii su Twitter e contorsionismi su Facebook, in tanti hanno cercato di far apparire strumentali le mie valutazioni, nel puerile tentativo di spostare l’attenzione da quello che è il reale problema.
Chiarisco meglio:
Alle elezioni regionali del 2010, nonostante il candidato presidente della mia coalizione fosse la Poli Bortone, decisi di non votarla e di non farla votare (adottando in modo chiaro e trasparente il voto disgiunto) nell’esatto momento in cui mi resi conto che aveva inserito nelle liste personaggi (con Google è facile accettare la verità) che avevano seri problemi giudiziari. Oggi, con la stessa coerenza, continuo a sostenere che chi ha problemi giudiziari, gravi come quelli della Poli Bortone (che addirittura è imputata di un reato grave quale il peculato), dovrebbe avere la decenza di starsene a casa sua fino a quando la magistratura non avrà valutato il suo operato. Su questo, penso, non ci siano cinguettii che tengano”.