
Michele Emiliano, come ampiamente previsto, è il nuovo governatore della Puglia. La sorpresa arriva dal Movimento 5 Stelle che si piazza (per ora) al secondo posto con Antonella Laricchia. Nella sfida fratricida nel centrodestra, vince ampiamente Francesco Schittulli (sostenuto da Ncd e Fitto) che supera il candidato di Forza Italia, Adriana Poli Bortone, sostenuto dalla Lega e che lotta sino alla fine per il secondo posto.
Le sezioni scrutinate alle 6 del mattino sono meno della metà: Emiliano 46,82%, Laricchia 19,01%, Schittulli 18,00%, Bortone 14,24%, Rossi 1,19%, Mariggiò 0,42%, Rizzi 0,32%.
Emiliano, prima di presentarsi nel suo comitato, si affaccia a fare i complimenti alla sua avversaria grillino. Non si tratta di una visita casuale ma del primo passo per tentare subito un’alleanza con il Movimento 5 Stelle che Emiliano vorrebbe portare al governo della Puglia, creando un Laboratorio inedito in Italia tra Pd e Grillini, in antitesi con la linea nazionale del premier Renzi.
Michele Emiliano, 56 anni, barese, porta molto di Brindisi nella sua carriera professionale e nel suo processo di affinamento personale. A Brindisi dal 1990 al 1995 è stato sostituto procuratore presso il Tribunale: era il periodo in cui al quinto piano del palazzo di giustizia si gestivano contemporaneamente le indagini sulla Sacra corona unita e sulla tangentopoli brindisina. Prima che gli venisse assegnata una scorta personale perché considerato a rischio di ritorsione da parte della criminalità organizzata, viveva in un appartamento di via Amena, sotto i portici, a pochi metri da corso Garibaldi.
Fu tra i protagonisti dell’azione frontale che lo Stato portò contro la mafia brindisina, rappresentando la pubblica accusa nel primo maxiprocesso, insieme al suo collega Nicola Piacente, e gestendo tutti i principali collaboratori di giustizia. Contemporaneamente fu il regista della costituzione del primo comitato antiracket in Italia, quello realizzato dal Comune di San Vito dei Normanni. E qui probabilmente misurò per la prima volta anche le sue capacità politiche, di elemento catalizzatore e carismatico.
Nel 1995 tornò a Bari presso la procura distrettuale antimafia dove rimase con la toga sino al 2003 quando decise di intraprendere la strada della politica diventando sindaco di Bari. Da questa notte inizia l”avventura più importante della sua vita, probabilmente non l’ultima.