Il medico di Cisternino inserito tra gli “impresentabili” denuncia Rosy Bindi

Una denuncia nei confronti “dell’on. Rosy Bindi, dei membri della Commissione parlamentare antimafia e dei giornalisti che hanno diffuso la notizia (falsa) che mi ha profondamente danneggiato” e’ stata depositata questa mattina dal medico di Cisternino Enzo Palmisano, inserito nella cosiddetta lista degli ‘impresentabili’ stilata in occasione delle elezioni regionali pugliesi. Palmisano, 53 anni, del Movimento politico per Schittulli-Ap, nella circoscrizione Brindisi, non e’ stato eletto. Secondo la Commissione antimafia e’ stato condannato in primo grado per corruzione aggravata, il reato e’ stato prescritto in Appello e ora, dopo il ricorso, il procedimento pende in Cassazione.  

Tramite il suo legale, l’avvocato Italia Mendicini, Palmisano chiede che vengano accertate responsabilita’ relative ai reati di “attentato contro i diritti politici del cittadino, abuso d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, falsita’ ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative, reati commessi col mezzo della stampa e diffamazione”. “Oltre alla falsita’ dell’informazioni fornite da detta Commissione, riguardo la vicenda processuale del mio assistito, – spiega il legale – la stessa Commissione si e’ resa responsabile anche della fuga di notizie che ha ulteriormente danneggiato il dottor Palmisano”.

“A soli quattro giorni dalle elezioni regionali, la Commissione parlamentare antimafia, presieduta dall’On. Rosy Bindi, ha compilato un elenco dei candidati alle elezioni regionali del 31 maggio 2015, definiti ‘impresentabili’. Nella scheda personale di Palmisano – prosegue l’avvocato – si fa riferimento al reato di corruzione. A parte la falsita’ di quanto indicato in questa scheda, l’unica imputazione prescritta riguarda un’ipotesi di falso, che non rientra in alcun modo fra i reati indicativi della cosiddetta impresentabilita’. Il mio assistito e’ stato falsamente additato come un soggetto condannato in primo grado di giudizio, colpevole di reati gravissimi quali associazione, corruzione e truffa, quando la verita’, ampiamente provata dalle sentenze di primo e secondo grado (processo Farmatruffa celebrato a Bari, ndr) racconta l’esatto contrario: e’ stato assolto in primo grado di giudizio da tutti i reati a lui ascritti, salvo che dal reato di falso, prescrittosi in secondo grado di giudizio”.

“Confidiamo nella Giustizia – conclude il legale – per far recuperare al dottor Palmisano la propria dignita’ ed il proprio onore”.