La sceneggiata dei lidi chiusi si avvia a conclusione: il Tar dà il via libera anche a quelli che non si sono adeguati. Stagione (forse) salva, se ne riparla in autunno

Il gran pasticcio “alla brindisina” della chiusura dei lidi balneari si trasforma in sceneggiata: i bagnanti avranno notato che sulla litoranea a nord del capoluogo, uno dopo l’altro, tutti o quasi gli stabilimenti balneari sono stati aperti al pubblico. Cosa sta succedendo?
In extremis, alcuni dei titolari dei lidi, vista la perentorietà con cui il Comune aveva sospeso le licenze, hanno effettuato i lavori di adeguamento e si sono messi in regola, ottenendo il via libera per l’apertura. Altri invece, le cui irregolarità contestate evidentemente non consentivano interventi in tempi ristretti, hanno percorso la via giudiziaria chiedendo al Tar (Tribunale amministrativo regionale) una sospensione temporanea del provvedimento del Comune.
E il Tar negli ultimi giorni ha accolto i ricorsi presentati dai titolari di quattro stabilimenti balneari, non entrando nel merito dei motivi che avevano spinto il Comune a sospendere le licenze, ma semplicemente optando per una decisione che salvasse la stagione in attesa che i giudici – probabilmente dopo l’estate – valutino se lo stop imposto dall’Amministrazione comunale fosse o meno lecito.
In questo modo hanno riaperto i battenti lido Sant’Anna, lido del Sole, lido San Benedetto e l’Arca di Noè. Il giudice Antonio Cavallari ha sospeso la revoca delle licenze in attesa dell’udienza collegiale del 22 luglio (che di sicuro confermerà la decisione d’urgenza) in attesa che venga poi fissata l’udienza in cui verranno esaminate le motivazioni dell’una e dell’altra parte. E questo avverrà dopo la pausa estiva.
A questo punto resta da vedere che decisioni assumerà il Comune in quanto l’assessore alla Riqualificazione della costa, Lino Luperti, principale fautore della linea rigida adottata dall’Ente, aveva preannunciato che anche in caso di sospensione del provvedimento da parte del Tar, i lidi non in regola sarebbero stati bloccati in quanto realizzati in strutture abusive.
Tecnicamente dunque potrebbero entrare in azione in qualsiasi momento i vigili urbani, i carabinieri o la capitaneria di porto e apporre i sigilli agli stabilimenti che non si sono messi in regola. Si ha però la sensazione che il Comune sia intenzionato ad assumere una posizione più morbida, rimandando a settembre gli ordini di demolizione delle strutture abusive.
Altri titolari di lidi nel frattempo hanno adeguato le strutture alle indicazioni del Comune ottenendo il nullaosta all’apertura: oltre a Palm Beach, Guna Beach, Hemingway, lido Malcarne e lido Azzurro, in regola sin dal primo momento, si sono aggiunti lido Il sole, Risorgimento, Granchio Rosso e Santa Lucia cui presto dovrebbe aggiungersi Lido Finanze. Aperte anche le tre “basi logistiche” di carabinieri, polizia e vigili del fuoco.