Un secolo e mezzo di storia: anche la Capitaneria di Porto di Brindisi ha celebrato la ricorrenza nazionale con una toccante cerimonia che si è svolta presso il Duomo di Brindisi. Accanto al comandante Mario Valente, le massime autorità civili e militari della provincia. La messa è stata officiata dall’arcivescovo di Brindisi, Domenico Caliandro.
Fu re Vittorio Emanuele II, il 20 luglio del 1865 che, nella cornice di Palazzo Pitti a Firenze, dove da poco era stata trasferita la capitale del giovane Regno d’Italia, firmò il Regio Decreto n. 2438 che istituiva il Corpo delle Capitanerie di porto. Il nuovo organo dello Stato riassumeva in sé quelle che erano state le funzioni dei Comandi centrali e delle varie organizzazioni periferiche che, negli Stati preunitari, amministravano e disciplinavano l’attività nei porti italiani e nelle acque marittime di giurisdizione.
Durante questi 150 anni di attività le Capitanerie, oltre alle funzioni proprie della navigazione e del trasporto marittimo, sono state e continuano ad essere depositarie di una tradizione militare e marinara mai smentita, in virtù della quale la fedeltà alla Patria ed il profondo radicamento dei principi di solidarietà marinara e salvaguardia della vita umana in mare non ha mai conosciuto, non conosce, né conoscerà dubbi di sorta.
La celebrazione di quest’anno è stata particolare perché Mario Valente era nelle doppie vesti di comandante della Capitaneria di porto e di commissario dell’Autoritàà portuale di Brindisi.
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