Lello di Bari ha rassegnato martedì sera le dimissioni da sindaco di Fasano. Una decisione apparentemente a sorpresa ma che di fatto anticipa un documento di sfiducia che sarebbe stato presentato questa mattina da 13 consiglieri comunali, dunque la maggioranza dell’assise.
«La città non merita questa classe politico-amministrativa – afferma Di Bari -. È per questo che, considerate le varie losche manovre in essere che non sono altro che il risultato finale di ignobili e incomprensibili pressioni, ho deciso di rassegnare le dimissioni. Mai lo scenario politico di questa città aveva raggiunto in passato un livello così basso che nulla ha a che fare con la trasparenza, la lealtà, la realtà, l’umiltà, l’onestà che hanno rappresentato e rappresentano le mie parole chiave per il governo»: questa la lettera di dimissioni di Di Bari che era al suo secondo mandato.
Segni di insofferenza erano arrivati già nell’ultimo mese con il voto contrario da parte della sua maggioranza all’aumento delle tariffe.
A firmare il documento di sfiducia sono stati i nove consiglieri d’opposizione (Giacomo Rosato, Antonio Pagnelli, Tonio Zizzi, Giuseppe Colucci, Emma Castellaneta, Donato De Carolis, Vito Bianchi, Luana Amati e Vittorio Fanelli) e quattro consiglieri di maggioranza (Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini, Gina Albanese e Antonio Scianaro, quest’ultimo uomo di punta della maggioranza).