Attenti o voi che andate a pomiciare al parco del Cillarese, o semplicemente a fare una corsa anticiccia o a raccoglier quadrifogli. Attenti perché sarete sorvegliati a vista, scrutati, esaminati in ogni vostra posa, e persino giudicati. Il Comune ha deciso di trasformare il parco in una sorta di Grande fratello brindisino e, qui sta la genialità, non con semplici telecamere a circuito chiuso monitorate da vigili urbani ma con webcam che “saranno visibili attraverso un apposito sito internet e anche tramite i socialnetwork. In questo modo saranno i cittadini i migliori custodi del parco, nel senso che potranno immediatamente segnalare la presenza di malitenzionati, 24 ore su 24”, come annuncia trionfale in sindaco.
In sostanza ognuno di noi potrà spiare comodamente dal computer di casa, o dallo smartphone, tutto ciò che avviene nei vialetti e lungo gli stagni del parco. E naturalmente non si darà la caccia solo agli strangolatori di tartarughe e ai decapitatori di papere, perché ci saranno argomenti più succulenti da condividere sui social network. Saremo tutti potenziali voyeur, potremo persino fotografare inconsapevoli pomicioni occasionali, coppiette in cerca di limonate tutt’altro che dissetanti, vecchietti colpiti da improvvisi ritorni di prostata, vicini di casa che tentano clandestinamente di sciogliere grammi dai chili di troppo.
Il Comune ha già speso quasi 200 mila euro per telecamere ultramoderne con cui sorvegliare pontili e gabbiani a Punta del Serrone e altri soldi non ce ne sono. Così l’idea geniale: trasformare i cittadini in 007 telematici, ranger armati di spy-cam e social network. La privacy immolata nel buon nome delle paperelle.
Gianmarco Di Napoli