Il Consorzio Asi di Brindisi incontra le aziende per fare il focus sulle esigenze e le attività di ogni singolo comparto industriale presente sul territorio brindisino. Prima tappa di un fitto programma di audizioni con le aziende: la Sfir.
Nei giorni scorsi una delegazione del Consorzio ASI, guidata dal Presidente Marcello Rollo accompagnato da una delegazione composta dall’Ing. Pietro Palma – Vice Direttore ASI -, la Dott.ssa Alessandra Pizzi ed il Dott. Dario De Vitis – responsabili dell’incubatore di imprese NOW -, l’Ing. Giuseppe Brugnola – consulente ASI – e l’Ing. Alessandro Marseglia del Consorzio CETMA, ha incontrato i vertici della raffineria.
Lo scopo dell’incontro raccogliere eventuali esigenze e necessità delle stesse, conoscere attività in essere ed eventuali programmi di sviluppo del business, valutare congiuntamente possibili sinergie con il Consorzio, i suoi partner od altre aziende presenti nella zona industriale.
Il Consorzio ASI proprio in questi mesi è impegnato nel progetto di istituire una “Officina dell’Innovazione della Internazionalizzazione e della Formazione” che, puntando su partner quali l’incubatore d’imprese NOW, la SCM Academy, ed il Consorzio CETMA ambiscono ad ampliare e qualificare l’offerta di servizi alle aziende insediate nelle zone industriali di propria pertinenza.
La delegazione dell’Asi , accolta dall’Ing. Dario Emiliani, responsabile della raffineria di Brindisi, ha avuto modo di conoscere in maggior dettaglio le peculiarità di questo insediamento che è uno dei più “giovani” della nostra zona industriale.
Ma non sono solo gli edifici e gli impianti ad avere questa qualità; infatti l’età media dei lavoratori dello zuccherificio è di 32 anni e sono quasi tutti residenti nella provincia di Brindisi e Lecce.
In particolare si è appreso che l’assetto societario è recentemente cambiato assumendo un respiro più internazionale grazie all’ingresso di due soggetti leader di mercato quali la American Sugar Refining (statunitense) e la Cristal Union (francese) e che durante la fase di due diligence precedente alla cessione delle quote societarie non poca rilevanza nella decisione di subentrare ha avuto il constatare, da parte del management dei due colossi, l’elevata professionalità delle maestranze brindisine. L’impianto di Brindisi ha per il 2016 un obiettivo di produzione pari a circa 280.000 tonnellate di zucchero raffinato che, in vari formati e granulometrie, rifornisce in tutto il mondo aziende del settore alimentare, delle bevande e dei distillati.
Particolare attenzione è stata posta nel cercare di individuare, sulla scorta delle indicazioni fornite dall’Ing. Emiliani, possibili opportunità di creare un indotto o di recepire necessità ed esigenze da poter suggerire quali direttrici di business per future iniziative imprenditoriali di start-up.
Di notevole interesse è parsa la possibilità di intraprendere studi ed approfondimenti per il corretto utilizzo dei residui di lavorazione della raffineria, provenienti della fase di carbonatazione. Ciò consentirebbe di elevare ulteriormente la sostenibilità della raffineria con indubbi vantaggi non solo di carattere economico ma anche dal punto di vista della filiera di produzione.
Il dialogo con l’azienda non si ferma qui, ma proseguirà anche nelle prossime settimane.
“C’è quindi una Brindisi che produce, una Brindisi che lavora- ha detto il presidente del Consorzio Asi di Brindisi, Marcello Rollo- alla quale dobbiamo guardare con fiducia e riporre speranza per il futuro”.