Il Pd barese impone Marino, la grande coalizione risponde con le primarie: e il prossimo sindaco potrebbe essere una donna

Alla fine la linea della fermezza imposta da Bari ha sfiancato le ultime resistenze brindisine e Michele Emiliano, leader del Pd, ha imposto urbi et orbi la candidatura dell’imprenditore Fernando Marino a sindaco della città, senza neanche passare da quelle primarie che proprio il centrosinistra aveva introdotto in Italia nel 2005 per garantire la massima partecipazione degli elettori alla scelta dei candidati. Emiliano ha scelto Marino e quest’ultimo, partito come candidato in pectore del centrodestra, si ritrova a guidare una minicoalizione segnata dall’emorragia interna al Pd provocata dagli atteggiamenti accentratori di Emiliano.
Il governatore non ne ha voluto sapere neanche di prendere in considerazione la possibile candidatura di Pino Marchionna che sino all’ultimo  ha tentato di porsi in alternativa a Marino. Marchionna, politico navigato e già sindaco di Brindisi vent’anni fa, sarebbe stato disposto anche a candidarsi con Ncd per affrontare le primarie contro Marino.
Ma non c’è stato nulla da fare: la linea barese ha avuto il sopravvento, mettendo con le spalle al muro lo stesso Argese che non più di un paio di settimane fa aveva giurato che avrebbe abbandonato Emiliano nel caso in cui il candidato fosse stato Marino. Il politico di Ceglie Messapica però sembra aver deciso di perorare la causa barese, dichiarando la sua fedeltà a Massimo Cassano e allo stesso Emiliano. Anche a lui resteranno i cocci del partito perché gran parte dei brindisini di Ncd confluiranno in Noi Centro per sostenere la grande coalizione.
A sostenere Marino restano l’Udc di Euprepio Curto, Sviluppo e lavoro di Giovanni Brigante e l’associazione Brindisi Può dell’ex presidente della Provincia, Nicola Frugis, da sempre legato al centrodestra, protagonista di un notevole salto della quaglia. Tra gli ex della vecchia amministrazione ci dovrebbero essere Francesco Renna e Francesco Cannalire
A sinistra del Pd resta ufficiale la candidatura di Riccardo Rossi che mette insieme ACT, Brindisi Bene Comune, Possibile, Rifondazione Comunista e SEL-Sinistra Italiana. Resta in stand-by la posizione del notaio Michele Errico (che ha già rinunciato alle iniziali ambizioni elettorali) e dell’avvocato Roberto Fusco (Sì Democrazia): sembra difficile che possano decidere di sostenere Marino contro la cui candidatura si sono schierati sin dall’inizio e dunque potrebbero riavvicinarsi a Rossi oppure presentato un proprio candidato (lo stesso Fusco).
Più al centro è collocata la novità vera di questa campagna elettorale, una grande coalizione che parte dai transfughi del Pd, riuniti nel gruppo “Democratici per Brindisi” e che vede insieme tutti i candidati più votati della passata legislatura ad eccezione dell’ex segretario cittadino Antonio Elefante, fedelissimo di Emiliano. Che vede poi Noi Centro con tutto il gruppo che fa riferimento a Massimo Ferrarese, i Repubblicani, Impegno sociale di Carmelo Palazzo e i Conservatori e riformisti di Raffaele Fitto. La grande coalizione (che conterebbe anche sul supporto dell’ex assessore all’Urbanistica, Lino Luperti, anche se non si sa ancora in quale lista) ha deciso, a differenza del Pd barese, di procedere con le primarie per far scegliere agli elettori il candidato sindaco ideale. Gli ex Pd hanno optato per Vincenzo Boccuni, sottufficiale dei carabinieri prossimo alla pensione e con una grandissima esperienza che recentemente si è riversata sul controllo della sicurezza delle basi della Marina militare nel porto. Noi Centro ha scelto una donna, l’avvocato civilista Angela Carluccio. Impegno sociale, dopo aver puntato inizialmente su Antonio Montanile, ha scelto un altro avvocato donna: Valeria Santoro. Per i “Cor” candidato sindaco Pietro Guadalupi, già vicepresidente del Consiglio comunale. I repubblicani schierano invece il medico Antonio D’Autilia (ex elemento di punta di Forza Italia).
Le primarie di coalizione si svolgeranno, con l’allestimento di gazebo in tutta la città, domenica 10 aprile.
Un passo indietro invece per i socialisti di Vincenzo Guadalupi che avevano inizialmente aderito alla coalizione e che non hanno gradito il coinvolgimento dei fittiani. Potrebbe sostenere Rossi, ma ancora non c’è nulla di stabilito.
Ancora da definire il candidato dei grillini che sarà scelto anch’esso lontano da Brindisi. I meetup brindisini del M5S si sono divisi tra due nomi: Stefano Alparone (ex movimento No al Carbone) e Fabio Mollica (giornalista). La decisione finale sarà presa a Roma da Gianroberto Casaleggio.
Forza Italia, se possibile ancora più in difficoltà, non ha ancora individuato il proprio candidato. Si dice che Luigi Vitali abbia avvicinato nei giorni scorsi proprio Boccuni e a questo punto non è escluso che anche qui possa scattare la candidatura di una donna avvocato: Ernestina Sicilia, responsabile provinciale del Dipartimento cultura di Fi. Per il momento le voci non sono confermate da una nota ufficiale.
Nell’ambito della destra confermata la candidatura a sindaco di Simona Pino D’Astore (in passato con Fronte della Gioventù, Movimento sociale, Alleanza nazionale)
che si propone con tre liste civiche: Un’amica in comune, Brindisi in azione e Piazza pulita.

(Nelle foto, in alto, da sinistra Riccardo Rossi, Simona Pino D’Astore, Fernando Marino e Angela Carluccio. In basso, da sinistra, Pietro Guadalupi, Valeria Santoro, Vincenzo Boccuni e Antonio D’Autilia)