Antonino & la vecchia “alleanza”, tutti con Marino. E il candidato del Pd non ha presentato certificato penale e situazione tributaria

Misteriosamente, a una settimana dal voto decisivo per stabilire chi sarà il prossimo sindaco di Brindisi, il candidato sindaco del centrosinistra Nando Marino continua a non rendere pubblica la sua situazione penale e quella finanziaria ed economica della New Basket Brindisi, la società che è sponsorizzata dall’Enel.
Marino, un mese fa, aveva dichiarato pubblicamente alla giornalista del Corriere del Mezzogiorno, Francesca Cuomo, che all’indomani avrebbe consegnato un plico contenente tutti i suoi certificati. Ma quel plico non è mai stato consegnato né a lei né a nessun altro giornalista.
Ora nessuno può nutrire dubbi sul fatto che Marino possa aver riportato condanne penali (sarebbe infatti gravissimo per un candidato sindaco non aver reso noto eventuali “precedenti” proponendosi alla guida della città). Ma sarebbe opportuno, visto che egli è stato scelto dal Pd e proprio gli ultimi due sindaci del Pd sono stati arrestati, che tranquillizzasse i cittadini prima del ballottaggio di domenica 19 giugno.
Del resto Marino è stato l’unico candidato, alla prima tornata elettorale, a rifiutarsi di aderire all’operazione trasparenza indetta a livello nazionale dalle associazioni che tutelano i cittadini: “Sai chi voti” è una campagna finalizzata appunto a fornire garanzie precise sulla eleggibilità dei candidati.
Ma niente. Marino, prima con una scusa, poi con un’altra, si è ben guardato da chiarire la sua posizione ai cittadini.
Intanto a suo sostegno di Marino, in un momento di grandissima difficoltà visto che le quotazioni della Carluccio sembra siano in netta risalita, si sono materializzati i fantasmi del recente passato. Tra i più accaniti sostenitori dell’aspirante sindaco c’è il tre volte arrestato Giovanni Antonino che, dopo essere stato allontanato dalla Grande coalizione di centro, ha ripiegato sul centrosinistra non solo proponendo la candidatura del suo amico Antonio D’Autilia e di altri suoi simpatizzanti (con Brindisi Popolare) ma ormai trasformandosi in vero e proprio pigmalione di Marino con una serie di post sulla sua pagina Facebook.
Del periodo “antoniniano” a sostegno di Marino sono calati anche tutti quella della vecchia “alleanza”: l’allora presidente della Provincia Nicola Frugis, che ha tentato invano di conquistare un posto in consiglio ma che si schiera a spada tratta accanto ad Antonino. E poi Giovanni Brigante, l’imprenditore che proprio sotto l’amministrazione Antonino incassò decine di migliaia di euro prima per “sorvegliare” i rocchi della colonna smontata sul lungomare e poi per le varie operazioni di trasporto. Non manca l’immortale, Carmine Dipietrangelo, collocatosi al fianco dell’aspirante sindaco del Pd proprio dopo aver condiviso con Antonino l’ultimo mandato, sino al drammatico arresto.
Insomma, con questa compagnia, e con l’ombra di Enel che ha smaccatamente deciso di sostenere Marino visto che i suoi dirigenti hanno partecipato solo alla presentazione della sua candidatura, snobbando quelle degli altri cinque candidati, l’uomo scelto da Michele Emiliano per governare Brindisi dovrebbe almeno togliere qualsiasi dubbio ai suoi concittadini e rendere nota, finalmente, l’immacolatezza (auspicabile) dei suoi certificati. E’ un diritto di chi si prepara a scegliere.