Ferrarese e Vitali fanno pace dopo dieci anni: “Ma la politica non c’entra nulla”

Si erano lasciati in malo modo dieci anni fa, quando uno era alla guida di Confindustria e l’altro, già sottosegretario alla giustizia, era tra i più importanti parlamentari di Forza Italia, il partito che guidava l’Italia. Un’amicizia che era nata da ragazzi e la cui rottura ha probabilmente innescato una serie di reazioni a catena. Massimo Ferrarese nel 2009 è sceso in politica creando il famoso “Laboratorio” che lo portò alla guida della Provincia e Gino Vitali ha tentato in questi anni di dargli filo da torcere con un partito che lentamente si spegneva man mano che i guai giudiziari e gli anni di Berlusconi aumentavano.
Ferrarese (oggi imprenditore affermato e amministratore di diverse imprese con centinaia di dipendenti, presidente di Noi Centro e presidente del fondo immobiliare dello Stato “Invimit”) e Vitali (avvocato affermato e coordinatore regionale di Forza Italia) si sono rivisti in un ristorante di Mesagne, complice l’insistenza di un loro amico comune, il caposervizio dell’edizione online della Gazzetta del Mezzogiorno, Franco Giuliano. E’ stata l’occasione per riannodare i fili di un’amicizia interrotta. Ci saranno conseguenze politiche a questa cena? Loro giurano di no, anche se un riavvicinamento tra i vari rami dei partiti e dei movimenti moderati nella politica italiana pare sempre più inevitabile. Ma non è stato questo l’oggetto della cena. Certo invece è che la loro foto ricordo, uno accanto all’altro, farà suonare parecchi campanelli d’allarme nel mondo della politica pugliese e soprattutto di quella brindisina che in questo periodo sembra vivere solo di rancori, veleni e frustrazioni.