Parlamento, l’esordio di Erchie e il ritorno di Brindisi

di Lucia Portolano per IL7 Magazine

Superano di gran lunga il 33 per cento del risultato nazionale e conquistano tutti e due i collegi della provincia di Brindisi per la Camera e per il Senato. Il Movimento 5Stelle in Puglia fa l’en plein e porta in Parlamento gente che sino a questo momento con la politica non aveva avuto poco a che fare. Nel collegio di Brindisi alla Camera i grillini raggiungono il 44,50 per cento, nel capoluogo toccano il 51, un risultato che manda in Parlamento Anna Macina, avvocato di Erchie di 45 anni. Il marito della neo deputata, l’avvocato Mario Mancini, su Facebook scrive “eccola qua la pantera che stavamo cercando nel brindisino”. Per la prima volta nella storia, Erchie, piccolo paese della provincia di Brindisi, esprime una parlamentare. E il primo pensiero da eletta Macina lo rivolge proprio agli attivisti del suo paese promettendo un impegno per Erchie.
Insieme a lei a Roma, sempre alla Camera dei deputati, andrà anche l’avvocato cassazionista mesagnese Luca Giovanni Aresta, 44 anni, sposato con figli. Nel collegio di Francavilla Fontana, dove l’avvocato era candidato, il Movimento 5Stelle porta a casa oltre il 47 per cento di preferenze.
Aresta è presidente del Centro studi Aldo Moro di Mesagne, in passato è stato coordinatore cittadino di Labdem (costola del partito democratico) ma non ha mai avuto la tessera del Pd. All’inizio della sua candidatura questo vecchio ruolo ha destato qualche polemica. L’avvocato ha partecipato alle Parlamentarie dei grillini ma il popolo web non lo ha premiato, ci ha pensato il movimento che lo ha candidato nel collegio uninominale contro l’uscente Elisa Mariano del Pd e Antonio Adrisano del centrodestra. Durante i suoi ringraziamenti postati su Facebook per i 59.680 voti presi il neo parlamentare cita il vangelo: “Mi sforzerò – scrive- di portare lo spirito del vangelo in Parlamento”. E’ un convinto seguace di Aldo Moro, impegnato nella proposta del processo di beatificazione del noto politico italiano.
Mesagne ancora una volta esprime un parlamentare, staffetta tra Tony Matarrelli politico navigato (che questa volta ha deciso di non candidarsi dopo gli strappi in Liberi e uguali), e il new entry Aresta. Quella che per anni è stata la roccaforte rossa continua a mantenere un ruolo da protagonista nella politica e nelle istituzioni. Il rosso ha lasciato però il posto al gialle delle stelline.
Per il momento i deputati 5Stelle non parlano con la stampa. Nessuna dichiarazione, nessun commento sulla elezione e sul mandato che intendono portare avanti. Gli addetti stampa non sono autorizzati a dare il loro contatto telefonico. Parla solo il portavoce, quando sarà indicato. Queste sono le direttive del Movimento che non possono essere trasgredite.
Il battesimo dei neo parlamentari sarà il 23 marzo prossime, quando saranno convocate le Camere.
Macina e Aresta troveranno a Montecitorio anche il brindisino Mauro D’Attis, eletto come capolista nel listino di Forza Italia. Dopo anni di militanza l’ex consigliere comunale, ed ex vice sindaco della giunta Mennitti, riesce ad ottenere una candidatura spendibile. Per lui un posto quasi blindato strappato nelle ultime ore della consegna delle liste. La sua candidatura è stata voluta da Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, amico di D’Attis da quando il brindisino ricopre il ruolo di membro del comitato europeo delle Regioni, ottenuto come rappresentate degli enti locali. Posto che l’ex consigliere comunale è riuscito a mantenere anche dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Brindisi grazie alla nomina di assessore alla Programmazione economica nel Comune di Roccafiorita.
La città di Brindisi dopo 12 anni torna ad avere un parlamentare, l’ultimo era stato Giovanni Carbonella quando ancora c’era la Margherita.
“Una grande soddisfazione –spiega D’Attis – ma anche soprattutto una grande responsabilità: Brindisi è una realtà importante per la Puglia, ma lo dobbiamo capire soprattutto noi brindisini. Mi impegnerò a fare da collante di una società politica che deve comprendere soprattutto questo. Inoltre spero che la mia parte politica locale sia in grado di fare proposte intelligenti”.
Per il parlamentare la città ha ora bisogno di una forte classe dirigente. “ Spero che la mia attività politica, fatta di tanta gavetta, sia un buono esempio per i giovani – aggiunge – Lavorando qualcuno alla fine ti noterà. Questo territorio ha bisogno di buoni modelli. Spero di poter promuovere questo”.
Forza Italia dopo gli ultimi anni di crisi, con uno scarso tre per cento raggiunto due anni fa alle ultime amministrative, riesce in queste politiche a raggiungere il 20 per cento, diventando il secondo partito nella provincia e il primo nella coalizione di centrodestra. Un risultato che permette di far tornare a Roma anche Luigi Vitali, l’ex sottosegretario alla Giustizia rimasto a casa da qualche anno. Vitali perde nell’uninominale ma si salva grazie al suo primo posto nella lista del proporzionale al Senato. Dopo anni di fedeltà a Silvio Berlusconi, il politico di Francavilla Fontana riottiene un posto nelle istituzioni. Lui che non ha abbandonato mai il cavaliere e che ha trovato terreno libero in Puglia dopo che Raffaele Fitto ha lasciato gli azzurri per farsi il suo partito.
Restano invece a casa i parlamentari uscenti Elisa Mariano candidata nell’Uninominale nel collegio di Francavilla ( il partito democratico si ferma al 11,62 per cento), e il senatore di Carovigno Vittorio Zizza (Noi per l’Italia), candidato nell’uninominale nel collegio di Brindisi per la coalizione di centrodestra che arriva al 35 per cento. Il sostegno del notaio Errico e del presidente della squadra di basket Marino oltre a quello di diversi consiglieri comunali non bastano per riportare Zizza nella Capitale. Il partito di Fitto con l’Udc nel Brindisino non va oltre il 4,94 per cento, e in tutta Italia non riesce a raggiungere la percentuale di sbarramento del 3 per cento.
Mentre prende quota la Lega di Salvini, sostenuta dagli esponenti di Destra che fanno capo a Massimo Ciullo, che raccoglie il 6 per cento.
Archiviate le elezioni politiche si pensa ora alle amministrative di maggio. Dopo questi risultati cambiano gli equilibri politici all’interno delle varie coalizioni, e il Movimento 5Stelle inizia davvero a far paura anche nei governi cittadini. Ben sette Comuni devono tornare a votare.