di Lucia Portolano per IL7 Magazine
La provincia di Brindisi divisa in due collegi elettorali per la Camera dei deputati nell’elezione uninominale, mentre un solo collegio per il proporzionale. Lo stesso vale per il Senato. Si chiama collegio 13 quello della città di Brindisi dove ogni coalizione ha candidato un solo nome per conquistare un posto in Parlamento. E’ scontro tra candidati anche se in realtà la croce si mette sul simbolo. Una legge elettorale complicata, che crea confusione agli elettori. Anche questa volta gli aspiranti parlamentari sono stati scelti dai partiti. Occhi puntati sul capoluogo, quello più grande elettoralmente, anche se qualche candidato punta alla conquista di qualche paese così da colmare il gap Brindisi. Una campagna elettorale confusa, qualcuno punta sui grandi temi: scuola, lavoro, sanità. Altri invece tirano fuori le grandi questioni brindisine: zona Zes, corridoio 8, politiche energetiche e ospedali.
A Brindisi è scontro tra il senatore uscente Vittorio Zizza (Noi per l’Italia) per la coalizione di centrodestra e l’ex consigliere regionale del Pd Giovanni Epifani. Il primo ha deciso di aprire nel capoluogo la sua campagna elettorale, cercando di lanciare un messaggio a chi lo definisce il senatore di Carovigno. Per convincere Fitto a candidarlo sono scesi in campo anche il notaio Michele Errico e l’ex candidato sindaco del Pd Nando Marino.
Epifani al momento sembra invece più dirottato verso i paesi, dopo la presentazione nella sede provinciale del Pd con gli altri candidati democratici a Brindisi si è visto poco.
Nell’ultima settimana riflettori puntati sulla candidata 5Stelle, l’avvocata Anna Macina di Erchie, in questi giorni alle prese con la bufera scatenata contro i grillini dopo il servizio delle Iene sulla mancata restituzione dei rimborsi da parte di alcuni parlamentari pentastellati. Una pesante tegola caduta sul movimento che aveva fatto del “tema rimborsi” un punto di forza della campagna elettorale. Macina ha avuto la sua prima uscita pubblica il 9 febbraio scorso in una gremita sala del cinema Andromeda alla presenza a Brindisi del candidato presidente Luigi Di Maio.
Gli unici a candidare un brindisino sono stati i repubblicani e quelli di Potere al popolo. L’ex sindaco della tangentopoli, del gas e del ribaltone, Giovanni Antonino, torna in politica fa resuscitate i repubblicani e sostiene la candidatura del medico del Pronto soccorso del Perrino Antonio D’Autilia, ex assessore di Mimmo Mennitti. La presentazione ufficiale dei candidati è avvenuta il 12 febbraio scorso in una straripante sala dell’hotel Orientale, in pieno Corso. Nel pubblico ex assessori della giunta Antonino, e tante gente che con la politica non ha mai avuto a che fare. Elettori di strada, gente comune proveniente dai quartieri di periferia, da sempre legata all’ex sindaco.
Sobria la presentazione dei candidati di Potere al popolo nella loro sede: accettano la sfida e candidano Angelo Brandi che va in giro con una felpa rossa con stampato “potere al popolo”. Sotto tono almeno in città la presenza del candidato di Liberi e Uguali il fasanese Giuseppe Palazzo. La candidatura di spicco nel capoluogo del movimento di Grasso sulla quale tanto si parlava alla fine ha ceduto il passo a dinamiche di partito in cui le divisioni con i livelli regionali hanno indebolito questa provincia.
Nella lista proporzionale la città di Brindisi potrebbe conquistare un posto alla Camera dei deputati, in posizione privilegiata Mauro D’Attis (Forza Italia) capolista del collegio Puglia 3 (Taranto, Brindisi, Monopoli). Dopo giorni di trattativa nel partito è arrivata la spinta del presidente del parlamento europeo Tajani, che fa il tifo per l’ex vice sindaco di Mennitti. D’Attis ha presentato la sua candidatura il 10 febbraio scorso, tra il pubblico presenze trasversali. In città il candidato di Forza Italia raccoglie adesioni provenienti da diverse estrazioni politiche. Il suo valore aggiunto per molti è dato dal luogo di nascita, D’Attis dopo anni potrebbe riportare Brindisi in parlamento. L’ultimo è stato Giovanni Carbonella. Lo scontro è con il Pd di Elisa Mariano e Rubina Ruggiero, quest’ultima in posizione non eleggibile. Ma le donne del Pd sembrano agguerrite. La parlamentare uscente invece sta lavorando maggiormente nei paesi dove è candidata per l’uninominale.
Nel collegio di Brindisi Noi per l’Italia schiera il parlamentare uscente Nicola Ciracì, ma la sua una candidatura di rappresentanza. “Ho accettato – ha spiegato l’ex onorevole – per la mia fedeltà a Fitto e ai valori che portiamo avanti”. Per Brindisi anche Paolo Taurino candidato al secondo posto con la Lega di Salvini. La sua campagna elettorale che si sta distinguendo per gli attacchi soprattutto nei confronti degli alleati. Le due uscite pubbliche del rappresentante della Lega sono state contro Zizza e contro D’Attis, entrambi alleati di coalizione. Lo stesso Zizza è il candidato di Taurino all’uninominale, dopo che Salvini, Berlusconi, Fitto e Meloni hanno fatto l’accordo.
Il Pri ci prova anche con il listino schierando quattro brindisini, ma qui la storia è difficile. Il capolista è Corrado De Rinaldis Saponaro, segretario nazionale del partito. Per i repubblicani si tratta più di un banco di prova per le amministrative, la loro campagna elettorale tra i quartieri è partita da tempo.
I 5Stelle puntano invece sul simbolo, nel listino hanno candidato una brindisina solo in ultima posizione: l’avvocato Valentina Palmisano che in questi giorni sta cercando di farsi conoscere. Capolista è l’uscente Giuseppe l’Abbate di Castellana Grotta. Lo staff di Grillo nei collegi pugliesi come capolista ha candidato tutti i parlamentari uscenti. Ma il simbolo ideato dal comico resta lo spauracchio di tutte le forze politiche.
Per il posto in Senato nell’uninominale a Brindisi è in piena campagna elettorale il consigliere regionale di Fasano Fabiano Amati (Pd) che in città ha inaugurato il suo comitato elettorale con Rosy Barretta, anche lei candidata al Senato ma al quarto posto nel listino. “Il partito mi ha lanciato il myday- dice l’imprenditrice dei rimorchiatori – io non potevo non accettare. So che è una candidatura di bandiera, ma porterò avanti le battaglie di questa città anche se non sarò eletta”. A Barretta avrebbe chiesto questo “sacrificio” direttamente Maria Elena Boschi, che l’avrebbe chiamata qualche ora prima della consegna della lista. Contro Amati Forza Italia schiera l’ex sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna, che i brindisini hanno visto per la prima volta sabato 10 febbraio, ma che è difficile che rivedranno in questi pochi giorni pre elezione.
I 5Stelle puntano sull’economista ecologica di Triggiano Patty L’Abbate. Liberi e Uguali ci provano con il medico dell’ospedale di Ostuni Pier Luigi Sozzi, per Potere al popolo c’è Biagio Grassi. Il Pri di Antonino si gioca la carta dell’imprenditore Francesco Falcone, nuovissimo alla politica.
Si barcamenano invece i candidati al Senato nel listino, in viaggio tra Brindisi, Lecce e Taranto. Difficile per loro fare una campagna elettorale capillare sul territorio. In questa situazione c’è Vitali, che però può fare sogni tranquilli, visto la sua posizione come capolista per Forza Italia. Per il momento assente da queste parti il capolista del Pd Dario Stefano, il politico leccese punta più sulla sua zona e delega tutto a Rosy Barretta e compagni.