di Lucia Portolano per IL7 Magazine
Cambiano idea in poche ore, passano dal centrosinistra al centrodestra e viceversa con la stessa facilità di come si sceglie un gusto di gelato, diventano in poco tempo amici dei loro acerrimi nemici. Nei giochi politici di queste nuove elezioni amministrative in molti, nei fatti, hanno cancellato con un colpo di spugna dichiarazioni, storia, posizioni e rapporti, mandando in confusione gli elettori. Ma ognuno ha una propria spiegazione, o è convinto di averla.
In questo turbinio il primato lo conquista Michele Errico che dopo l’accordo con Forza Italia mette definitivamente la parola fine alla sua storia di uomo di sinistra-ambientalista. Non solo, ma torna in coalizione con una parte della maggioranza di Angela Carluccio, la stessa dalla quale lui aveva preso le distanze solo 14 mesi fa infangandola con quella famosa frase: “Non posso avallare, per questioni di legalità, condotte e comportamenti di un’amministrazione che non merita questa città”. Errico puntò il dito contro Marcello Rollo, uno dei padri putativi di quella amministrazione. Era il 16 febbraio 2017 quando il notaio si dimise dall’incarico di garante della Trasparenza e Legalità del governo Carluccio. Ma oggi trova l’accordo con i big nazionali Tajani e Cesa ed improvvisamente l’ex presidente della Provincia (allora Pd) fa un salto nel centrodestra e si ritrova seduto con Rollo.
Dopo una serie di valzer stringe l’intesa con Forza Italia anche l’ultimo candidato sindaco del Pd (sconfitto alle precedenti elezioni) Fernando Marino che ora è alleato con gli stessi centristi che 13 mesi fa ha mandato a casa facendosi promotore della raccolta firme per far cadere il governo cittadino. Le dimissioni furono firmate anche da Lino Luperti (ex Pd anche lui, poi Impegno sociale ed oggi Coerenti per Brindisi), Rino Pierri e dal forzista Mauro D’Attis. Celebre la loro frase all’uscita dalla casa di Carmelo Palazzo (dove erano state raccolte le firme) “abbiamo liberato Brindisi”. Ma oggi tutti si ritrovano alleati con gli stessi centristi. Non solo, ma sostengono il candidato sindaco scelto proprio dall’ex presidente dell’Asi. Perché Cavalera ha avuto certamente la benedizione di Tajani, ma è stato proposto dal duo D’Attis-Rollo. Cosa sia cambiato in un anno ancora non è chiaro, la spiegazione spetterà proprio al candidato sindaco Roberto Cavalera che non è stato ancora presentato ufficialmente alla città.
Il vento riporta nel centrodestra anche Giovanni Antonino, dopo l’ormai lontano ribaltone, deciso ad un tavolino del bar Betty, con il vecchio accordo con il centrosinistra in particolar modo con Carmine Dipietrangelo, l’ex sindaco torna a palare con gli azzurri Vitali, D’Attis ed anche con Rollo.
Intanto nella lista di Forza Italia in molti danno per scontata la candidatura di Gianluca Quarta, nella sua breve storia politica vanta un passaggio in Noi centro, poi candidato nel centrosinistra in Alternativa popolare a sostegno di Marino, un mese fa componente del direttivo di Brindisi in Alto, ed oggi probabile candidato azzurro. Nel movimento di Marino anche l’ex assessore della sindaca Carluccio, Maria Greco. Una strana collocazione per l’ex componente dell’esecutivo avversario al presidente della squadra di basket.
Idee poche chiare anche per Maurizio Collella, un veterano del consiglio comunale passato da Forza Italia alla lista dell’ex sindaco del Pd Mimmo Consales, ad una breve parentesi in Articolo Uno, ed oggi con un piede nella coalizione di centrodestra.
Ma la coerenza è merce rara in questa campagna elettorale, Riccardo Rossi, candidato sindaco del centrosinistra (leader di Brindisi Bene Comune) cancella con un colpo di spugna gli attacchi al Partito democratico e il suo motto: “Mai con il Pd”. Quel mai è stato sconfessato due mesi fa quando Brindisi Bene Comune ha fatto l’accordo con il Pd di Francesco Cannalire, ma anche con Liberi Uguali di Carmine Dipietrangelo (quest’ultimo sino ad un anno e mezzo fa esponente di spicco del Partito democratico). Ma Rossi si giustifica: “questo è un Pd rinnovato”.
Un passaggio nel Pd anche per l’ex consigliere comunale Giampaolo D’Onofrio, nato in Forza Italia, passato in Sel, poi Impegno sociale ed oggi democratico.
Qualche salto qua e là lo ha fatto anche il candidato sindaco di Impegno sociale Ferruccio Di Noi. Fu eletto in passato nella lista di Giovanni Brigante candidato sindaco di sinistra, una parentesi che è durata poco, nella stessa legislatura aderì alla maggioranza del sindaco Consales. Alle ultime elezioni non è stato eletto, ed ora è l’uomo su cui punta Impegno sociale.
E in Impegno sociale ha avuto un trascorso nelle elezioni amministrative anche il candidato sindaco scelto dal movimento 5Stelle Gianluca Serra. L’avvocato ha provato ad entrare in consiglio qualche anno fa: scese in campo con Impegno sociale prima a sostegno di Giovanni Antonino, e poi di Vincenzo Guadalupi. Ma non è mai stato eletto. Da qualche anno è un attivista dei 5Stelle.