L’Enel travolge Milano e riscrive la storia del basket brindisino

ENEL BRINDISI-EA7 MILANO 88-80

(20-15, 17-26, 24-17, 27-22)

Enel Brindisi: Aminu 5 (2/4), James 17 (7/11, 0/3), Todic 14 (5/9, 1/3), Bulleri 4 (1/3 da tre), Morciano ne, Formenti 3 (1/2 da tre), Dyson 18 (6/9, 0/2), Lewis 13 (3/5, 1/3), Zerini, Snaer 7 (1/1, 1/3), Leggio ne, Campbell 7 (2/5, 1/2). Coach Bucchi

EA7 Emporio Armani Milano: Gentile 7 (3/6, 0/1), Cerella, Melli 8 (1/1, 1/3), Toure ne, Haynes 2 (1/1), Toso ne, Langford 29 (7/10, 3/6), Samuels 11 (3/8), Wallace 4 (1/3, 0/1) Moss 19 (3/3, 3/7), Jerrels. Coach Banchi

Arbitri: Di Francesco, Lamonica e Lo Guzzo)

Note: uscito per cinque falli Melli, espulso Gentile

BRINDISI – Strane coincidenze che il destino finisce per annodare: all’inizio della partita i tifosi premiano i dieci anni di Massimo Ferrarese al timone della New Basket e sembrano risuonare le parole del patron poco dopo il suo insediamento, quando aveva appena salvato la squadra dalla retrocessione in serie C e la società dal fallimento: “Voglio portare Brindisi in serie A e battere Milano”, disse rivolgendosi a Dan Peterson che era ospite di quella serata in cui si presentava la Prefabbricati Pugliesi in B2. Risata generale, tutti la presero come una battuta tranne lui, Ferrarese.

E così in questa sera in cui i tifosi gli riconoscono un ruolo che mai nessuno ha avuto, con questa continuità e questi risultati, nella storia dello sport brindisino, ecco che arriva anche il sigillo della vittoria contro le Scarpette rosse.

Non si sa quanto varrà a fine campionato questa vittoria, ma oggi di certo rappresenta la più bella sorpresa della prima giornata di campionato e se la godono tutti stasera: primo fra tutti Piero Bucchi che aveva quel sassolino a pesargli nella tasca da un po’ di anni che era diventato un macigno, il presidente Nando Marino che aveva messo il timbro e la faccia sulla campagna acquisti avventurosa, il pubblico che ha cominciato da subito ad amare questa squadra.

Brindisi in campo non concede punti di riferimento, con gli esterni che sgomitano sotto canestro, i lunghi che sguazzano lungo il perimetro, senza un play puro, senza un centro in grado di giocare spalle al canestro. Eppure straordinariamente camaleontica, efficace nonostante qualche sbavatura inevitabile legata alla beata gioventù di questi ragazzi. Corrono, lottano e tirano tutti. C’è il momento di Lewis, quello di Dyson e il partitone di James.

E quando non ci sono loro si infila Snaer a togliere le castagne dal fuoco, e Todic assieme a Zerini compensano la momentanea assenza di Aminu (zero rimbalzi, brutta storia per un pivot). Persino Formenti nei suoi tre minutini trova il tempo di piazzare una bomba mortifera.

C’è un solo momento, alla fine del secondo quarto, che Milano sembra aver ripreso in mano la partita, quando va al riposo sul +4, forte dell’unico momento di confusione dell’Enel. Ma al rientro in campo Brindisi infila un 24-17 che la riporta avanti. Vacillano i campioni Olimpia e i milanesi vengono sostenuti dal solo, immenso, Langford. Timido Melli, nervoso oltre il consentito Gentile che celebra la sua prima da capitano facendosi espellere al termine di una partita scadente. La vera forza di quest’anno per Brindisi sembra la panchina. A memoria non ricordiamo un apporto così sostanzioso nel bottino finale da chi non è partito in quintetto: ben 33 punti (il 37,5% cel totale) realizzati dalle “riserve”.

Domenica si va a Bologna per sfidare Roma. Intanto ci godiamo la vittoria e la vetta della classifica nel campionato di serie A. Non era mai successo neanche questo.

La pagella di Brindisi: Aminu 5.5, James 8, Todic 7.5, Bulleri 6, Formenti 6, Dyson 7.5, Lewis 7, Zerini 5.5, Snaer 6.5, Campbell 6, Bucchi 8.5

Fotoservizio Damiano e Vincenzo Tasco

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