Calcio, Mesagne solleva la coppa tricolore

di Alessandro Caiulo per IL7 Magazine

Nella finale secca disputatasi allo stadio Franco Fanuzzi di Brindisi, davanti ad oltre 2000 spettatori, quasi tutti di fede mesagnese, la formazione del presidente Vincenzo Todisco, in arte Maradona, ha la meglio sulla Vigor Moles e conquista la Coppa Italia di Promozione della Puglia, mettendo, così, in bacheca il titolo più prestigioso che la cittadina messapica abbia mai conquistato nella sua storia calcistica.
Eppure le cose non si erano messe bene per la squadra allenata da Gioacchino Marangio che, alla mezzora della prima frazione di gioco, era sotto di un gol; prima il pareggio siglato dal capitano Stefano Gioia che impatta la rete di Francesco Tenzone e, poi, l’urlo liberatorio del gol della vittoria messo a segno da Fabio Disantantonio nell’ultimo dei cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro, consentono ai mesagnesi di dar sfogo a tutta la loro gioia, dapprima sul rettangolo di gioco, poi negli spogliatoi, per trasferirsi, infine in piazza a Mesagne dove i festeggiamenti sono proseguiti fino a notte fonda.
Ricordiamo, brevemente, quello che è stato il cammino dei gialloblu in coppa: nei sedicesimi incontra il Sava che viene battuto per 2 a 0 grazie alle reti di Mummolo e Disantantonio; negli ottavi doppi confronto con il Carovigno, sconfitto all’andata per 2 a 1 con reti di Morleo e Mummolo ed al ritorno per 5 a 0, grazie ad una incredibile “manita” di Giovanni Mummolo; ai quarti capita un avversario di quelli tosti, il Martina Franca, che viene sconfitto, all’andata, per 2 a 0, grazie alle reti messe a segno dai gemelli del gol, Mummolo e Disantantonio, mentre nella gara disputata in trasferta il risultato è di 1 a 1 con rete mesagnese di Disantantonio; in semifinale è la volta del Salento Football, battuto in trasferta per 3 a 0, con reti di Molfetta, Mummolo e Gioia, e pareggio, per 3 a 3, fra le mura amiche con un autogol dei salentini e reti di due mesagnesi doc, Molfetta ed il giovanissimo Rosato.
E così, il Mesagne si presenta all’appuntamento con la Finale al Fanuzzi in gran spolvero e con la maglia dai consueti colori giallo e blu, ma con la novità della V sul petto, forse un inconsapevole omaggio al Capoluogo Messapico che aveva messo a disposizione il suo tempio calcistico per la disputa dell’evento.
Una grossa fetta di merito, da ripartire con gli atleti e lo staff tecnico e dirigenziale, va sicuramente ascritto al tecnico Gioacchino Marangio, brindisino di nascita e di cuore – nel suo palmares anche la vittoria di un campionato di Eccellenza sulla panchina del Brindisi nel 2001 – ma legato a doppio filo anche alla vicina Mesagne, al punto che mi piace considerarlo col doppio passaporto: brindisino e mesagnese:
Mister, è passato qualche giorno dalla notte magica del Fanuzzi, quando avete alzato la Coppa dopo una partita dall’andamento rocambolesco, vuoi provare, a mente fredda, a descrivere le emozioni degli ultimi istanti di gara?
Un mix di emozioni. Tante cose insieme, tutte in 90 minuti. Una stagione da far ricordare, l’amore per Mesagne, il campo che per me è il calcio! Arriviamo ben preparati e fiduciosi. All’intervallo siamo sotto: per la testa ti passano tanti film. Non manifesto quel che temiamo tutti, ma provo a rassicurare: “pensiamo al secondo tempo, non al primo. Abbiamo più condizione e più fame. Andiamo a prendercela di rimonta: sarà ancor più bello…” Quando Fabio ha fatto gol ero in trance…. Occhio, pazienza e bus de cul, come insegna il grande maestro Arrigo.
Cosa ti senti di dire ai tuoi ragazzi, dopo la notte magica del Fanuzzi?
Sarò per sempre grato ai miei Leoni. Non per il trionfo, ma per aver protetto il capobranco durante la bufera e così la storia dei Leoni indomabili ha avuto un lieto fine. Ma nel cuore del capobranco rimane non il momento del trionfo, ma quello della bufera. Il momento in cui i suoi Leoni decisero di proteggerlo e metterlo al centro del branco, al riparo. La sua vita era la loro vita.
Ormai i tifosi mesagnesi stravedono per te, hai un pensiero anche per loro?
Io amo la Mesagne calcistica e loro amano me. Dovrebbero, però, essere più vicini con la squadra, esserne orgogliosi, perché questi ragazzi lo meritano.
Anche in campionato il tuo Mesagne sta viaggiando come un treno, mentre il Tricase ha rallentato, sicchè fra promozione diretta, play off e ripescaggio, c’è davvero il rischio che le tre brindisine capofila il prossimo anno si ritrovino in Eccellenza?
L’ho già detto in tempi non sospetti, c’è la possibilità di questa triplette e di vedere Brindisi, mesagne ed Ostuni il prossimo anno ai nastri di partenza nel campionato di Eccellenza. Me lo auguro, ma il campo, a volte, è crudele.
In conclusione, vuoi spendere qualche parola per il mach winner di coppa, il bomber Fabio Disantantonio?
Tra me e Fabio c’è un filo lungo che ci unisce. Il filo è fatto di stima reciproca e regge anche alle normali avversità. Io sono con lui come Mazzone era con Baggio. Mi fa incazzare davvero tanto, però mi emoziona come nessuno. E per me il calcio è emozione.