Giochi del Mediterraneo: rottura tra il sindaco di Taranto e il commissario Ferrarese

La notizia, già dell’aria da quando, giorni fa, è stato deciso il commissariamento del centro Magna Grecia, è diventata ufficiale all’esito del tavolo convocato per oggi, 3 febbraio, presso la struttura commissariale, per la disamina congiunta dello stato di attuazione delle opere di cui il Comune di Taranto è soggetto attuatore: è rottura tra il sindaco del capoluogo jonico, Rinaldo Melucci, e il commissario straordinario del Governo e presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026, Massimo Ferrarese. Una rottura che ha portato Melucci a comunicare a Ferrarese che il Comune non proseguirà nell’attuazione delle sei opere fondamentali per la realizzazione dell’evento: oltre al Magna Grecia (impianto su cui saranno realizzati otto campi da tennis), passeranno nelle mani della struttura commissariale il PalaMazzola (dove si terranno il torneo di pallavolo maschile e le gare di ginnastica), lo stadio d’atletica nel rione Salinella, i Giardini Peripato, il parco urbano sportivo e il campo comunale di Talsano.
“Sono molto dispiaciuto per la posizione assunta da Melucci: auspicavo che fosse ripristinato un clima di collaborazione istituzionale, da me sempre sostenuto, per realizzare tutte le opere finanziate, con la collaborazione e senso di responsabilità dovuti da ognuna delle parti coinvolte. Appreso, con rammarico, della decisione del sindaco, assumerò tutti i provvedimenti necessari affinché possano, comunque, realizzarsi nei tempi previsti e nel migliore dei modi i XX Giochi del Mediterraneo”, ha dichiarato Massimo Ferrarese fermandosi a parlare con i giornalisti al termine del tavolo di confronto. Nessun commento, invece, da parte di Melucci, che ha abbandonato l’incontro in tutta fretta senza rilasciare alcuna dichiarazione.
Il commissariamento del Centro Magna Grecia è stato deciso dalla struttura commissariale a causa delle continue proroghe chieste dal primo cittadino tarantino per l’avvio delle gare (l’ultima richiesta è stata per maggio 2025, un termine decisamente incompatibile con la realizzazione degli impianti in tempo utile per i Giochi).
Si delinea, con lo strappo di oggi, una situazione assolutamente paradossale: il Comune di Taranto, capitale della manifestazione, non realizzerà nessuno degli impianti in cui si terranno le competizioni.
Marina Poci