La cultura per combattere il pregiudizio

Io odio i PREGIUDIZI soprattutto quando vengono espressi con l’arroganza e non con l’umiltà di chi poi, potrebbe anche pentirsi di aver detto e scritto qualcosa di spiacevole contro qualcuno o qualcosa.
Ho sempre agito così. ODIO/AMORE: senza via di mezzo. Se sposo un progetto o una causa, è perché ci credo. INTIMAMENTE e FERMAMENTE. E ci tengo a farlo sapere. Sono il tipo di persona che auto-genera INNI e BANDIERE.
Si è sempre detto che il PREGIUDIZIO è figlio dell’IGNORANZA. Non solo. Il pregiudizio è dettato dalla chiusura mentale e sono “chiuse” anche le menti più brillanti, le più eccelse.Non ti è capitato di sentir parlare qualcuno a favore di qualcosa e poi, tra le mura domestiche, conoscendolo intimamente, hai colto qualche contraddizione? A me è successo: le menti illuminate o, meglio, “luminarie”, progressisti in pubblico, spesso, in privato, sono tra i più conservatori, beceri e noiosi. Spesso accade con chi si espone al giudizio del pubblico:artisti e politici, per esempio.
Io credo fortissimamente che ognuno di noi abbia diritto ad una doppia o tripla lettura: forse non esistono nemmeno le “interpretazioni autentiche” perché, anche quelle, magari, sono dettate dal momento, dallo stato d’animo con cui agiamo in quel preciso istante.
Così come odio i pregiudizi, anche le voci del popolo non mi sono molto simpatiche. Esse sono generate dal solito cretino che, agendo più delle volte per invidia e rancore, avvia una campagna denigratoria vera e propria. Le chiacchiere di quartiere sono un virus e le persone oggetto del pettegolezzo delle vittime: comprendo ma non appoggio chi non riuscendo a conviverci si ammala o si uccide. Penso ai ragazzini gay bersagliati dai coglioni coetanei e penso alle ragazzine riprese, sempre dai coglioni di turno, durante un amplesso finito in rete e che non riescono a convivere con i GIUDIZI della gente.
Questi sono i nostri figli, generati nelle nostre piccole o grandi città (anche perché Roma o Milano sono costituite di tanti piccoli condominii dove la gente mormora…), che hanno bisogno di sostegno e di aiuto. Dalla famiglia, prima, …e basta. La Famiglia deve dare appoggio e sostegno: fortificare il ragazzo, inoculargli una sana iniezione di sicurezza per affrontare tutto e tutti “a testa alta”. Le fondamenta sono importanti, care famiglie.
Perché in famiglia possono intravedersi i comportamenti anomali, i musi lunghi, le lacrime che improvvisamente bagnano i visi dei nostri figli, inaspettatamente e irrefrenabilmente.
E, purtroppo, sono proprio gli adolescenti ad essere i più conservatori di tutti: e non imparano ad essere così beceri dal papà o dal nonno. I ragazzini imparano dall’amico, il classico coglione coetaneo, che da capobranco, gli dice ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e lo indirizza verso la “chiusura mentale”, dritto. Stop.
Come salvare la gente dal pregiudizio becero? Non ho la cura, francamente, però un rimedio c’è: la cultura. La Cultura non è sinonimo di competenze scolastiche o di un diploma o di un attestato di Laurea e non è un’esclusiva di pochi eletti. Basta poco: Un pizzico di sensibilità, una grande quantità di curiosità e infinita voglia di sapere, di … Sa… pe.. re.., perché se è vero che ognuno può e deve dire la propria opinione è anche vero che l’opinione debba costruirsela da solo, con le proprie mani e non mutuarla dal coetaneo, coglione di turno… Il problema è trovare le fonti dalle quali poter estrapolare qualcosa di utile alla propria conoscenza… Conoscenza ebbene, nella ricerca delle fonti, non devi avere pregiudizio alcuno. Che si chiami Dario Fo, Indro Montanelli o, piuttosto, Giovanni Antonino (collega di blog), non ha importanza: costruisci una tua opinione su basi personali di conoscenza e non affidarti al pregiudizio altrui…perché il coglione di turno è dietro l’angolo!

MARCELLO BISCOSI