Ci sono uomini e donne e poi “Uomini & Donne”, un’altra categoria. Quanto inchiostro sprecato su questo appuntamento televisivo pomeridiano che, ora, finalmente ho visto: chiamatelo studio sociologico o semplice curiosità. Mi è capitato di vedere qualche puntata dei cosiddetti over.
Il mio non è un giudizio, è un pensiero, come quelli ululati dal tubo catodico. Tra una serie di spot, promozioni telefoniche e vendite di materassi campeggia uno studio televisivo: c’è una signora bionda seduta sulle scale, sporche, segnate di nero, poco televisive. Indossa un maglioncino in cachemire blu, occhiali neri e sfoggia un sorriso tra il sornione e il divertito che pungola, provoca gli “Uomini&Donne” in televisione.
Gioca, la Signora, con la voglia di protagonismo dei soggetti. Provoca e gioca con questi “Uomini & Donne” che, solo per stare in TV, sciorinano i loro micro problemi davanti ad una platea, quella seduta tra la rampa di scale e quella a casa, il più delle volte, alle prese con faccende domestiche post-prandiali.
Di fronte alla Signora bionda ci sono: un’altra signora bionda, di età indefinibile, riccioluta, vestita in raso di seta, color rosa/fucsia, tipo vamp; un coreografo/ballerino, ex della Barale e una prorompente bomba della Tv anni 80: Una compassata ragazza da “Drive in”. Da una parte, poi, ci sono gli uomini di “Uomini & Donne” e le donne di “Uomini & Donne”. Essi sono pubblico o protagonisti, dipende dalle “sedute”. Le “sedute” consistono in due o quattro o sei sedie ove alcuni protagonisti “Uomini & Donne” ciclicamente siedono. Hanno età diversa: tra i quaranta e gli ottant’anni. I “seduti” parlano di appuntamenti e di problemi della coppia “seduta” oppure di voglia di corteggiamento. Meglio, di conoscenza.
No, non si parla d’amore. Si parla di interessi, “mi hai chiesto quanto prendi di pensione”, della ricerca di “Una compagnia”, di lontananze kilometriche che si frappongono al corteggiamento… ma non si parla di problemi “generali” delle coppie italiane. Parlano di problemi delle coppie “sedute”, che sono un genere diverso da quelle che assistono da casa. Lo voglio sperare, almeno. Mentre la prima Signora bionda racconta la storia dei “seduti” sulle “sedute” è molto attenta a provocare la discussione.
Quando la discussione trascende, però, la prima signora bionda coinvolge la seconda signora bionda, tipo vamp, che, quindi con toni accesi e meno controllati della prima signora bionda, urla, il più delle volte, il proprio parere sulla coppia dei seduti. Ogni tanto parla anche il ballerino e ogni tanto si scatena la lotta verbale tra la vamp e uno dei seduti. Per un nonnulla. Davvero. Durante il match televisivo, a volte, per stemperare le discussioni, questi “Uomini & Donne” si improvvisano indossatori e si sottopongono al voto dei seduti. Un’altra occasione di rissa. Il giudizio. Il voto.
Pare vi siano dei veri e propri personaggi: essi sono detti “senatori”, coloro che sono seduti lì dall’inizio della serie e non hanno trovato ancora l’anima gemella. Pare, a detta della vamp, che alcuni siano lì seduti, irremovibili e che non approfondiscano le conoscenze perché più attratti dalla sedia di “Uomini & Donne” e quindi più attratti dal protagonismo e non dalla vera “necessità” di trovare un compagno o una compagna. I seduti hanno accenti diversi, professioni diverse: ci sono manager, ex insegnanti, funzionari dello Stato in pensione e provengono da Bari, Terni, Milano… Ci sono, persino, un paio di straniere.
Poi c’è la stilista, accompagnata dal suo staff, che può vestire i protagonisti delle sfilate, oppure no, perché- a detta di una seduta- è invidiosa. Non capisco, però ci credo. Mi impongo di crederci. C’è poi, un’altra figura di cui si parla in continuazione: la fantomatica “Redazione”. Essa ha detto, ha fatto, ha disposto…dice che la “Redazione” smascheri, sbugiardi in diretta i seduti, cui la Signora Bionda fa, spesso riferimento, per provocare le discussioni. Al momento della quasi rissa, poi, si balla. Si balla? Sì. Le coppie dei seduti si riuniscono e ballano mentre tutti, anche a casa, li osservano ballare. Stop. Televendita. Si riprende e ancora ballano. Finisce il programma. Senza un saluto. Così…
Marcello Biscosi