Taranto: parco intitolato a Massimo Battista, operaio simbolo della lotta contro inquinamento ILVA

Nella mattinata di ieri, 29 maggio, il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti ha scoperto la targa commemorativa con cui è stato simbolicamente intitolato il Parco Archeologico delle Mura Greche a Massimo Battista, ex operaio dell’Ilva, sindacalista e consigliere comunale di Taranto, stroncato a 51 anni da un tumore lo scorso ottobre: l’iniziativa, di cui il Comitato si è fatto promotore presso la Direzione Toponomastica, resta un atto al momento privo di riconoscimento ufficiale, ma non appena si insedierà la prossima Giunta comunale, sarà portato all’attenzione degli amministratori nella competente sede politica.
Massimo Battista fu tra i primi a denunciare le emissioni inquinanti del Siderurgico e a schierarsi contro la famiglia Riva fondando, con alcuni colleghi, il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti: fu inoltre tra i principali artefici del movimento dell’Apecar, che il 2 agosto 2012 bloccò un comizio dei leader sindacali in piazza della Vittoria pochi giorni dopo il sequestro dell’area a caldo dello stabilimento, e uno degli ideatori dell’Uno Maggio Libero e Pensante, che anche quest’anno si terrà nel parco, con la direzione artistica di Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci.
Battista era stato candidato sindaco alle amministrative del 2022 per il movimento “Una città per cambiare Taranto” e sedeva in consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione. Nel 2017 fu eletto consigliere candidandosi con il Movimento Cinque Stelle, che lasciò dopo qualche mese non avendo condiviso le scelte dei pentastellati sul caso Ilva, dopo l’accordo raggiunto al MISE con ArcelorMittal. Ex sindacalista, era stato destinatario di diversi provvedimenti disciplinari per le sue lotte.
Alla cerimonia hanno partecipato la moglie Cira e i figli di Battista, che hanno ricordato l’uomo anche nella mostra a lui dedicata, inaugurata sulle note di “Sogna ragazzo sogna”, di Roberto Vecchioni, e “Disobbedire”, di Fiorella Mannoia.
Poco prima di morire, il 7 ottobre, consegnò ai familiari un ultimo messaggio postato sul suo profilo Facebook: “Dopo aver lottato con tutte le mie forze, per me, per la mia fantastica moglie e per i miei magnifici figli, la mia battaglia termina qui. Ho lottato tanto per questa città, ho sempre cercato di dare un futuro migliore alla mia amata Taranto. Ho combattuto come un solo leone sa fare. Ed e qui che vi saluto e vi abbraccio uno ad uno”.
Marina Poci